Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 12 agosto 2024

La stella Arturo

Una Gigante rossa 
dal nome buffo

Ricerca di Claudio Mercatali



Arturo è la stella più luminosa della costellazione di Boote. Dopo Sirio è la più brillante fra quelle visibili alle nostre latitudini. 


A parità di distanza sarebbe 200 volte più luminosa del Sole e ha delle dimensioni notevolmente maggiori.


Come si trova?

E’ semplice: basta prolungare il timone del Grande Carro (l’Orsa Maggiore) mantenendone la curvatura. Si vede da febbraio a settembre ma i mesi migliori sono quelli estivi perché è più alta nel cielo. La sua ricerca è una delle classiche osservazioni del cielo estivo.

E’ giovane o vecchia?
Tutte le stelle hanno un ciclo di vita e le Giganti rosse come Arturo sono nella fase della maturità. Hanno finito di fondere l’idrogeno e cominciano a fondere l’elio, con un ciclo di reazioni nucleari potenti, che noi possiamo solo immaginare. Per questo espandono e diventano grandissime e rarefatte. Da vecchia questa stella diventerà una nebulosa planetaria e poi una nana bianca e infine una nana nera. Però questo avverrà fra qualche decina di miliardi di anni.

Perché si chiama così?
Il nome deriva dal greco antico Ἀρκτοῦρος "il guardiano dell'Orsa", perché secondo il mito sarebbe stata posta lì da Giove a guardia dell’ Orsa Maggiore, la costellazione della ninfa Callisto, una delle tante amanti sue. Nell’astronomia araba fa coppia con Spica e si chiama Al simāk, che significa l' "elevata". Spica si trova prolungando l’arco tracciato per trovare Arturo.


Arturo serve anche per individuare la piccola costellazione della Corona boreale, che ha la forma di un diadema. Si vede bene negli stessi mesi in cui Arturo è alta in cielo. Anche qui naturalmente c’è un mito: Arianna figlia di Minosse si innamorò di Teseo, l’eroe che uccise il mostro Minotauro a Creta, e poi uscì dal labirinto seguendo il filo che Arianna gli aveva dato come guida. Lei partì con lui ma poco dopo l’ Eroe la abbandonò sull’isola di Nasso. Passò Dioniso (o Bacco, il dio del vino) che si innamorò e la sposò regalandogli un diadema di stelle, che sarebbe la costellazione di cui stiamo parlando.