Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

giovedì 28 maggio 2020

Marradi nel Dizionario di Emanuele Repetti

La storia millenaria del paese
 e del suo territorio
(prima parte)
ricerca di Claudio Mercatali


Emanuele Repetti, storico e geografo, (Carrara 1776, Firenze 1852) scrisse il Dizionario storico geografico e fisico della Toscana, un'opera di 6 volumi più un supplemento, ultimata nel 1846 dopo anni di lavoro. E’ la principale fonte di informazione per chi si occupa di storia locale ed è quasi inevitabile che ogni ricerca parta di qui. Leggiamo che cosa dice Repetti su Marradi:



Marradi, nella valle del Lamone, terra copiosa e nobile ...










L'origine di Marradi è oscura, al pari dell'etimologia del suo nome ...












Nel 1126 ... gli uomini del comune di Populano diedero l'investitura all'abate Domenico ed ai monaci di S.Reparata nel Rio Salto del loro borgo ...









Sotto il dominio de' Conti Guidi, o piuttosto de' Manfredi di Faenza, dovè restare Marradi per fino all'anno 1428 ...






Ora aggiungerò che tanto Castiglione, corrispondente forse a quello chiamato Castellaccio dirimpetto a Biforco ...







Dondeché recaronsi di notte tutti armati su per le creste dei poggi e nelle ripe e balzi che sovrastano ad un angusto e malagevole passo ...







Dondeché se in quella terra il castello di Marradi, com'era da credere, era stato presidiato dalle milizie del governo di Firenze ...









Che la famiglia Manfredi di Faenza dopo i Pagani di Susinana signoreggiasse in Castiglione di Val di Lamone, lo aveva già indicato Matteto Villani (ndr. è uno storico fiorentino) all'anno 1258 ...







In tale stato pertanto si trovavano le cose di Marradi, quando la biscia milanese (ndr. i visconti avevano uno stemma con un serpente attorcigliato) nel 1440 ...






Quindi con provisione del 1447 la Signoria di Firenze concedé la facoltà al popolo di Marradi di fare nel suo paese un mercato settimanale ...








E dunque Repetti ci fa sapere anche che il nostro mercato del lunedì, ultimamente un po' in ribasso, si tiene da 573 anni ... Il seguito della storia sarà la settimana prossima.



venerdì 22 maggio 2020

I manifesti del comune di Marradi

Le affissioni dal 1900 al 1915
Vincenzo Benedetti, Mario Catani, Claudio Mercatali



Oggi noi riceviamo gli avvisi in molti modi, soprattutto attraverso il "telefonino" e le email. Ci fermiamo a leggere un manifesto al muro solo se riporta qualche lutto o qualche festa e per giunta a caratteri cubitali, per non perdere tempo. Cento e più anni fa non era così e gli avvisi venivano dati mediante l'affissione di manifesti negli appositi spazi predisposti.

"L'attacchino" grattava il muro con la spatola per togliere i resti del manifesto scaduto, spennellava la colla di pesce, attaccava il manifesto e ripassava con il pennello, perché rimanesse appiccicato meglio. Girava tutto il comune in bicicletta con il secchio della colla, gli attrezzi e il rotolo dei manifesti.
La gente si fermava a commentarlo o a farselo leggere, perché una buona metà delle persone era analfabeta. Una copia veniva conservata nell' archivio del Comune, a riprova della comunicazione data in caso di contestazione a distanza di tempo.


Questa è una fortuna, perché sfogliando le filze ricompaiono gli avvisi di allora, per caso, perché non c’è un protocollo chiaro che li elenchi per data. Quindi questa che state per leggere non è propriamente una ricerca ma una rassegna di documenti riemersi via via nel corso di spogli di altro genere. Leggiamo:

Il Secolo cominciò male: l'anarchico Gaetano Bresci uccise il Re d'Italia a Monza, mentre passava in carrozza. Secondo l'omicida il Re aveva permesso di sparare sugli operai in sciopero a Milano, nel 1898.













La Congregazione di Carità era l'Ente che amministrava l'Ospedale San Francesco. Il Comune nominava gli amministratori, ogni anno approvava i bilanci e poi li spediva al Pretore per la convalida. E' cessata negli anni Settanta con l'avvento delle ASL. Era obbligatorio rendere nota alla popolazione la data di presentazione dei bilanci.









Don Luigi Montuschi, arciprete di Marradi dai primi anni del secolo fino al 1944, faceva politica attiva contro i Socialisti. Certe volte si manifestava e altre volte si celava dietro uno pseudonimo come Fides , Ego sum, Marcia. In questo manifesto i Socialisti di Marradi lo invitano ad un confronto pubblico con il loro conferenziere Gastone Giunti, che era venuto a Marradi per un convegno ed era stato criticato dai cattolici. 




I primi anni del Novecento sono quelli delle grandi campagne di alfabetizzazione. Era importante che la nuova generazione sapesse leggere e scrivere, per partecipare in modo più consapevole alla vita pubblica. Ci sono tanti manifesti su questo argomento, che invitano la gente a frequentare i corsi di base fino ad ottenere un diplomino di licenza elementare.












Il 1907 è l'anno centenario della nascita di Garibaldi.










C'è il concorso per un posto di maestra comunale a san Adriano.


Secondo una pratica antica, crudele e vietata un uccello da richiamo canta di più e meglio se viene accecato.



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Nel 1912 il governo Giolitti concesse il suffragio universale con l'unica condizione che gli elettori con meno di trent' anni sapessero leggere e scrivere (le donne non votavano). Perciò i Comuni furono incaricati di verificare questa richiesta con la presentazione di un diploma di scuola elementare o con una prova di scrittura (!).



Nel 1911 l'Italia dichiarò guerra alla Turchia e prese la Libia, che era una colonia dell' Impero Ottomano. Fu un episodio di gloria nazionale, che poi si rivelò inutile e costoso.









Enrico Graziani di Lutirano si comportò valorosamente e gli fu assegnata la medaglia di bronzo, con tanto di cerimonia in Comune, come si può leggere qui accanto. Morì nel 1915 a Homs, in Libia, nel corso della prima guerra mondiale. Il suo nome è inciso, assieme agli altri caduti, nella lapide a lato della facciata della chiesa di Lutirano.


Nel 1913 in vista delle elezioni il Sindaco invitò la popolazione a presentare domanda per l'iscrizione nelle liste elettorali, serviva: la paternità, il domicilio, la residenza, il titolo di studio ...












Non era semplice per un vecchio dimostrare
di saper scrivere ...





Nei primi anni del '900 l'Italia era una democrazia nel senso pieno del termine, secondo i criteri ritenuti giusti in quegli anni in tutta l'Europa.
La Camera dei Deputati era eletta dal popolo e il Senato era di nomina Regia, secondo le regole dello Statuto Albertino, concesso da Carlo Alberto di Savoia nel 1848.




















lunedì 18 maggio 2020

1867 La prima crisi comunale a Marradi

Arriva il commissario prefettizio
Ricerca di Claudio Mercatali



Nel 1867 l’amministrazione comunale di Marradi entrò in crisi. La Prefettura aveva bocciato il bilancio a causa del rendiconto di spesa carente nel capitolo destinato alla Guardia Civica. Nel maggio 1868 il sindaco Evaristo Piani e i suoi consiglieri, nel corso di una seduta del Consiglio Comunale, ebbero la sgradita sorpresa di veder arrivare il Commissario nominato dal Prefetto, che in modo garbato ma deciso li dichiarò decaduti tutti quanti e assunse le redini dell’amministrazione.
Il commissario prefettizio è previsto anche dall’ odierno ordinamento e arriva se l’amministrazione regolarmente eletta non è in grado di portare avanti i suoi compiti. Il suo incarico è breve, di solito tre mesi rinnovabili in attesa di nuove elezioni da fare prima possibile, perché la democrazia impone che gli amministratori siano eletti dai cittadini e non nominati d’autorità.

Il commissario Giovan Battista Bisio prese molto sul serio il suo compito, si occupò dell’ordinario, come di dovere, ma avanzò anche proposte straordinarie, pubblicate in una memoria che lesse al Consiglio comunale prima di partire. Leggiamo:




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