Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

giovedì 29 febbraio 2024

Le notizie sulla Gazzetta di Firenze

Cronaca, aste e vendite 
a Marradi
Ricerca di Claudio Mercatali



La Gazzetta di Firenze era un giornale che fu pubblicato dal 1814 al 1848. Riportava notizie di cronaca ma anche avvisi d'asta, bandi e vendite. 
Il Giornale di Avvisi ed Atti Giudiciali era un allegato della Gazzetta nel quale venivano resi noti anche i contratti più vecchi, a richiesta dei proprietari che volevano ribadire i lori diritti di proprietà. A volte anche La Gazzette privilegiata di Bologna pubblicava le stesse cose, soprattutto riguardo ai marradesi che avevano beni o affari a Brisighella o viceversa.

1820
Domenico Benericetti di Casa Turpino (Badia del Borgo) aveva compiuto 104 anni.




1834
Vanno all'asta a Marradi due poderi a Fontana Moneta, dopo aver ottenuto il consenso dalla Legazione Pontificia di Ravenna.




1838
Cominciano i lavori di un tratto della strada Faentina e i marradesi ringraziano il Granduca con una cerimonia. Partecipa anche il vescovo di Faenza.



1838
Il frate cappuccino Felicissimo da Gavinana fà una bella predica per la Quaresima. I marradesi contenti lo elogiano.





1839
Francesco e Sante Piccinini, assieme a Battista Bertuzzi, denunciati dal farmacista di Brisighella per debiti fuggono "all'estero" a Marradi e l'autorità pontificia comunica l'avvenuto pignoramento dei pochi beni che i tre possiedono.


1842
C'è in vendita Loiano di Sotto, il primo podere di Brisighella dopo il Ponte di Marignano. Il confine con il Granducato corre accanto a casa e per questo la vendita è sulla Gazzetta privilegiata di Bologna.

1844
La ferrovia Faentina è ancora di là da venire e il collegamento con Firenze avviene con la diligenza. Il vetturino marradese Luigi Cappelli fa sapere i suoi orari.






1844
Si vende un appezzamento di terra a pascolo a S.Adriano a Sura di sotto. Il nome è curioso: Sura ed ciòtta è abbinato a un podere più in quota chiamato Sura ed ciùra (Sopra di sopra).




1846
Una scossa di terremoto devasta i paesi della costa tirrenica. Il governo granducale promuove una colletta fra tutte le comunità della Toscana. Anche Marradi partecipa.


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1847
Si vende un terreno alla chiesina  Madonna delle Grazie, o di Valcava (meglio nota come Cappellina). Il sito è citato in uno dei primi documenti che parlano di Marradi, poco dopo l'anno Mille, proprio per la vendita di un terreno. 



1848
E' scoppiata la Prima Guerra di Indipendenza. Formazioni militari di vario tipo percorrono la penisola, come questa che passa (o si pensa che passerà) da Marradi.




venerdì 23 febbraio 2024

La miniluna del 24 febbraio 2024

La luna piena all’apogeo

Resoconto di Claudio Mercatali



Ogni orbita celeste è ellittica, ossia ha la forma di un cerchio schiacciato. I satelliti la percorrono e toccano un punto di massima distanza dal corpo che li attrae e un punto di minima. Nel caso della Luna c’è un apogeo (απο, apò = più distante, geo = Terra) e un perigeo (περί, perì = più vicino). Questi nomi derivati dal greco antico furono dati dagli astronomi dei secoli scorsi.

Il 24 febbraio 2024 la Luna sarà alla massima distanza dalla Terra, a 406.301 Km e quindi si vedrà più piccola del solito. E’ la situazione opposta alla Superluna, che avviene al plenilunio e al perigeo, esaltata al massimo dai mezzi di informazione mentre in realtà è una normale condizione astronomica, che si ripete con un calendario preciso e prevedibile.

Il perigeo lunare è a 356.410 km e quindi la Luna in apogeo è circa 50.000 chilometri più lontana ed è logico che si veda più piccola di circa il 13% e meno luminosa del 30%. 






Avevate la curiosità di vedere la miniluna ma non vi siete ricordati la data? Era nuvoloso?Non c’è problema: il tratto utile dell'orbita vicino all' apogeo è abbastanza lungo e farete a tempo anche il 25 marzo, alla prossima luna piena. Sarà una luna non proprio al minimo ma può ancora andare.
E' stato  nuvoloso anche in marzo? Dovrete aspettare il prossimo ciclo di minilune, perché si ripete dopo un anno, un mese e 18 giorni.



domenica 18 febbraio 2024

La luce cinerea

La Terra riflette i raggi 
del Sole sulla Luna

Ricerca di Claudio Mercatali



Quando compare lo spicchio del primo quarto di Luna o all’ ultimo quarto, il Sole, la Terra e la Luna sono quasi allineati e oltre alla sottile falce di Luna si vede anche il resto del suo disco rischiarato dalla luce riflessa dalla Terra. Questa è la “luce cinerea” perché la Luna pare quasi di colore grigio chiaro. L’osservazione si può ripetere per un paio di giorni. Volendo si può dire che questo è quasi il contrario del “chiaro di Luna”.


Galilei nel Dialogo sopra ai massimi sistemi (1632) diede spiegazione del fatto con queste parole:

… certa luce abbagliata che si vede nella Luna, massimamente quando l'è falcata, viene dal reflesso del lume del Sole nella superficie della terra e del mare: e piú si vede tal lume chiaro, quanto la falce è piú sottile, perché allora maggiore è la parte luminosa della Terra che dalla Luna è veduta, conforme a quello che poco fa si concluse, cioè che sempre tanta è la parte luminosa della Terra che si mostra alla Luna, quanta l'oscura della Luna che guarda verso la Terra; onde quando la Luna è sottilmente falcata, ed in conseguenza grande è la sua parte tenebrosa, grande è la parte illuminata della Terra, veduta dalla Luna, e tanto piú potente la reflession del lume.






Anche Leonardo da Vinci aveva notato il fenomeno della luce cinerea e naturalmente aveva intuito la sua ragione. Ne parla nel  Codice Hammer e dà anche qualche consiglio per vederla meglio, come si può leggere qui a destra. Possiamo fare così anche noi profittando di qualche bella notte nel cielo terso di Marradi.



Questa qui a sinistra è la Luna in luce cinerea all' ultimo quarto del settembre scorso. Allora la Luna era al perigeo e si vedeva più grande del solito ma la luce cinerea si vede bene anche in altre condizioni. Il pianeta accanto è Venere.








A destra: la luce cinerea il 15 novembre 2023, a Lutirano.









A sinistra: la luna l'8 dicembre 2023. Il pianeta accanto è Giove.







Sul lago dell'Annunziata il 16 dicembre.
... La luna è mentitrice: se disegna una D è crescente, se disegna una C è decrescente .







lunedì 12 febbraio 2024

Marradi negli anni Sessanta

La crescita del capoluogo
e l’abbandono delle campagne
Ricerca di Claudio Mercatali



Negli anni Sessanta Marradi era un paese profondamente diverso dall’attuale. Il Comune contava in media 5600 abitanti contro i 2800 attuali, in rapido calo a causa dell’ abbandono delle campagne, cominciato negli anni Cinquanta e non ancora esaurito. Però il declino demografico non era molto sensibile nel capoluogo e nelle frazioni del fondovalle, perché una parte delle famiglie che lasciavano i poderi circostanti si stabilivano in paese e compravano casa, facendo crescere le dimensioni dell’abitato.

Ecco questa è la caratteristica che si nota di più guardando le cartoline di allora e facendo un confronto con l’urbanistica attuale.




Viale Baccarini. Sulla destra, bicolore, la casa del dr. Jannucci, medico condotto, nella quale c'era anche il suo ambulatorio.

La casa accanto, una villetta con un curioso tetto a due falde rovesciate era appena stata costruita da una coppia di anziani coniugi francesi che avevano apprezzato il paese.




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Via Dino Campana e via Roma (oggi via Sibilla Aleramo) completamente ricostruita dopo la distruzione totale a causa dei bombardamenti aerei del 1944.


Negli anni Sessanta aprì l'albergo di Val della Meta, dopo la vendita della villa del marchese Matteucci. A fasi alterne, fino ai primi anni Settanta, ci fu anche un ristorante e una discoteca.


L'edificio al centro è il primo lotto delle scuole medie attuali, terminato nel 1965.
"E cius" (Il Chiuso) era un campo lì accanto dove ora c'è il parcheggio.

Via Talenti è una strada che ha subito poche modifiche da allora.


Nel 1958 - 59 era stata ultimata la diga dell'Annunziata e il lago era diventato un parte tipica del paese. Frequentato nel passeggio festivo, d'estate vi si teneva la "Luminaria" cioè una festa in notturna con centinaia di lucine galleggianti che venivano lasciate scendere nel fiume trasportate dalla corrente.



Il centro storico del paese secondo questa prospettiva è ancora identico oggi.


Il ristoro al Ponte di Collecchio, la cascata sul fosso, la cappellina della Madonna venivano allora presentate come atttrative del paese.










Al Ponte Grande c'era
il distributore della benzina Fina.


Venne ampliato il Ponte grande, che negli anni Cinquanta non aveva i marciapiedi.


Cardeto e il Castellone, una panoramica tipica anche oggi., Qui però manca la strada che scende dalla chiesa fino all'Annunziata.


La zona del Poggio era la principale area di espansione residenziale del paese.


Al laghetto dell'Annunziata venne aperto "L'imbarcadero" un ponteggio mobile da quale si poteva partire con i pedalò. E' rimasto aperto fino ai primi anni Settanta.


I giardini del Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale aveva una fiaccola di cemento al posto della statua attuale. La fiaccola ora è al campo sportivo.

I "giardini della Chiesa" avevano questo aspetto.





L'edificio dell' Ospedale San Francesco, allora in attività aveva ancora le parti demolite di recente perché non più a norma.




Il nucleo storico di Biforco. I campi del podere Quèra oggi sono tutti edificati.


Il Ristoro del Ponte (di Collecchio) era un chiosco per la somministrazione di cibi e bevande molto frequentato. 


Era in piena attivtà anche l'albergo ristorante Il Lago.

Il villaggio UNRRA era stato ultimato da pochi anni.
La sigla viene dalle iniziali di United Nations Relief and Rehabilitation Administration, organizzazione delle Nazioni Unite per l'assistenza economica e civile alle popolazioni danneggiate dalla guerra.




martedì 6 febbraio 2024

I manifesti del Comune di Marradi dal 1922 al 1939

Rassegna 
di documenti 
raccolti da Mario Catani 
e Vincenzo Benedetti



Secondo le regole di un tempo i manifesti del Comune avevano una copia al protocollo, conservata nell'Archivio comunale. Non esiste una filza apposita ma ognuno è catalogato fra le carte dell'anno in cui venne affisso. 


Questo significa che un manifesto si trova quasi per caso, quando si sfogliano le filze d'archivio per qualche altro motivo. Dunque questa è una raccolta più che una ricerca: Negli archivi è un po' come nelle soffitte quando si mette in ordine: rispuntano anche degli oggetti dimenticati.




Un manifesto già di per sé è esplicativo di un fatto, rende evidente e chiara una cosa, come del resto dice il nome. Perciò non servono spiegazioni aggiuntive ma solo delle illustrazioni per definire la circostanza che portò alla affissione del foglio. Leggiamo:



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se vuoi 
una comoda lettura


All'epoca la manodopera costava poco. Gli operai erano sotto pagati così come oggi gli extra comunitari (circa 3 euro all'ora)





Le ditte Singer e Necchi facevano dei corsi di cucito a macchina gratuiti, con l'evidente speranza di vendere poi i loro prodotti.





Fonte
Documenti dell'Archivio
storico del Comune
di Marradi