Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

domenica 1 settembre 2024

L’assalto alla Dogana Pontificia di Scavignano

Un episodio del Risorgimento 
nella nostra zona

Da un documento dell’ UOEI di Faenza
e di Ex novo di Modigliana



Nel 2011 ricorreva il 150° anniversario dell’ Unità d’Italia e il gruppo UOEI di Faenza (Unione Operaia Escursionisti Italiani) assieme al gruppo di volontariato Ex novo di Modigliana organizzarono un trekking storico culturale alle Balze di Scavignano, nei luoghi dove nel 1845 avvenne un episodio risorgimentale che andò a finire male ma fu un chiaro sintomo del malessere che si viveva in quegli anni nello Stato Pontificio.

Dove sono le Balze di Scavignano? Per chi scende da Modigliana sono poco oltre le Cantine Intesa, appena varcato il ponte sul Marzeno, che era il confine fra il Granducato e lo Stato Pontificio e oggi segna l’inizio della Provincia di Ravenna. Oppure per chi viene da Brisighella scendendo dalla strada provinciale detta La Carla sono i calanchi che stanno alla sua destra.




Che cosa successe qui? Per saperlo per bene basta leggere l’opuscolo qui accanto, edito da UOEI e da Ex novo. 
Chi vuole può fare un trekking simile a questo profittando di questa arietta settembrina di fine stagione, mese in cui avvennero i fatti …





Non poteva mancare don Giovanni Verità, che venne apposta da Modigliana per partecipare all’atto, un po’ scettico a dire il vero, dato il numero esiguo dei rivoltosi e il loro atteggiamento entusiasta ma poco adatto alle cose belliche …




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7 marzo 2017 In giro fra la Romagna e lo Stato Pontificio





lunedì 12 agosto 2024

La stella Arturo

Una Gigante rossa 
dal nome buffo

Ricerca di Claudio Mercatali



Arturo è la stella più luminosa della costellazione di Boote. Dopo Sirio è la più brillante fra quelle visibili alle nostre latitudini. 


A parità di distanza sarebbe 200 volte più luminosa del Sole e ha delle dimensioni notevolmente maggiori.


Come si trova?

E’ semplice: basta prolungare il timone del Grande Carro (l’Orsa Maggiore) mantenendone la curvatura. Si vede da febbraio a settembre ma i mesi migliori sono quelli estivi perché è più alta nel cielo. La sua ricerca è una delle classiche osservazioni del cielo estivo.

E’ giovane o vecchia?
Tutte le stelle hanno un ciclo di vita e le Giganti rosse come Arturo sono nella fase della maturità. Hanno finito di fondere l’idrogeno e cominciano a fondere l’elio, con un ciclo di reazioni nucleari potenti, che noi possiamo solo immaginare. Per questo espandono e diventano grandissime e rarefatte. Da vecchia questa stella diventerà una nebulosa planetaria e poi una nana bianca e infine una nana nera. Però questo avverrà fra qualche decina di miliardi di anni.

Perché si chiama così?
Il nome deriva dal greco antico Ἀρκτοῦρος "il guardiano dell'Orsa", perché secondo il mito sarebbe stata posta lì da Giove a guardia dell’ Orsa Maggiore, la costellazione della ninfa Callisto, una delle tante amanti sue. Nell’astronomia araba fa coppia con Spica e si chiama Al simāk, che significa l' "elevata". Spica si trova prolungando l’arco tracciato per trovare Arturo.


Arturo serve anche per individuare la piccola costellazione della Corona boreale, che ha la forma di un diadema. Si vede bene negli stessi mesi in cui Arturo è alta in cielo. Anche qui naturalmente c’è un mito: Arianna figlia di Minosse si innamorò di Teseo, l’eroe che uccise il mostro Minotauro a Creta, e poi uscì dal labirinto seguendo il filo che Arianna gli aveva dato come guida. Lei partì con lui ma poco dopo l’ Eroe la abbandonò sull’isola di Nasso. Passò Dioniso (o Bacco, il dio del vino) che si innamorò e la sposò regalandogli un diadema di stelle, che sarebbe la costellazione di cui stiamo parlando.



mercoledì 31 luglio 2024

I Fabroni

Breve storia di una famiglia

Dai documenti di G. B. Crollalanza



Nella storia di Marradi i Fabroni si incontrano ad ogni pié sospinto. In primo piano per tanti secoli, dal Medioevo alla fine dell’ Ottocento. Inaffondabili, inossidabili, passarono da protagonisti il loro tempo qui da noi ma anche a Pistoia, città dalla quale provenivano. Ci sono tante genealogie di questa famiglia, spesso un po’ leggendarie. 

Questa che state per leggere, una delle più attendibili, è del cavalier Giovan Battista Crollalanza, che è considerato il loro agiografo ufficiale. Per essere edotti dei fatti senza fare tanti discorsi conviene affidarsi a lui. Leggiamo:




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