Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

domenica 8 aprile 2012

A Lozzole a mezzanotte

Un trekking
per la messa di Pasqua



La chiesa 
nel primo Novecento



La chiesa di Lozzole è in mezzo ai monti fra Palazzuolo e Marradi. Si raggiunge in diversi modi, in jeep se si è abili nella guida, e soprattutto a piedi. Qui non abita nessuno nel raggio di diversi chilometri perché dai poderi della parrocchia si ricavava poca risorsa e molta miseria e così furono abbandonati tanti anni fa. Chi ha abitato qui ha mangiato il pane più duro e quello più salato di tutti. Però il posto ha un fascino particolare, spirituale per chi crede e comunque ambientale per chi non crede.
Cinquanta o sessant'anni fa nelle case vicino alla chiesa c'era un circolo ricreativo dove si riunivano giovani dei poderi della parrocchia e ogni tanto si faceva qualche festa da ballo. Nei primi anni Cinquanta fu istituito anche un Seggio Elettorale nella scuola elementare.

La chiesa è millenaria ma ora non interessa riassumerne la storia, perché c'è già su questo blog, alla data 3 ottobre 2011. Negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta il sito passò il periodo peggiore della sua storia secolare, abbandonato e dimenticato quasi da tutti. Poi negli ultimi anni un prete appassionato di chiese disperse fra i monti, Don Antonio, cittadino onorario di Marradi, con un gruppo di volontari ha messo mano alla chiesa e alla canonica e qui è tornata la vita. Ogni anno si celebra la messa di mezzanotte, a Natale e a Pasqua, e poi la festa alla prima domenica di Maggio e all' ultima di settembre, secondo un calendario liturgico particolare, stabilito dallo stesso don Antonio e dal suo gruppo.

Quello che segue è il resoconto 
di un trekking fatto il 7 aprile 2012. 
alla messa notturna di Pasqua.




 Mappa del trekking

Siamo partiti verso sera dal Passo del Carnevale, a metà strada fra Marradi e Palazzuolo, per raggiungere la chiesa attraverso un crinale molto panoramico, a mille metri di quota.
 Siamo un discreto gruppo: Francesco Barzagli, Stefano Bentivogli, Patrizia Calamini, Pier Luigi Calamini, Ermanno Cavina, Daniele Filippi, Stefania Ghetti, Claudio Mercatali, Rita Neri, Enrico Signorelli, Silvia Signorelli, Marco Solaroli.

Tira il vento di corìna, nome locale dello scirocco, mescolato con qualche altra corrente d'aria. Questo significa che è caldo umido, a tratti freddo e le nuvole viaggiano veloci nel cielo. Siamo su un crinale esposto e può darsi che piova, perché con la corìna il tempo cambia ogni ora. In compenso la corìna movimenta il cielo e il paesaggio ci guadagna.

Clicca sulle immagini se le vuoi ingrandire





Il Monte Lavane visto dal Poggio
di Santa Lucia fa un bell'effetto.









E' cominciata la salita verso
il monte Prevaligo (1065m)



 

Siamo arrivati al capanno da caccia del crinale
detto La Renzola. Il vento è fortissimo.



 
Marcel Proust diceva:
"Il tempo è un' illusione, che si dilata e si ristringe nella nostra mente a seconda dell' intensità con cui viene vissuta".

Questa sera è vero, perché il trekking ci ha coinvolto e il tempo è volato.
La meta è là in fondo. Sono le 19,30 e arrivano gli ultimi raggi di Sole dal Passo della Sambuca.





 
Lozzole!
Siamo ormai all'imbrunire.


 


 
La chiesa è già pronta.



Secondo il calendario ecclesiastico la Pasqua cade la domenica che segue il primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. Venerdì 6 aprile c'era la Luna piena e dunque oggi 8 aprile è Pasqua.
 La Luna non si vede, ma la sua luce ci aiuta a proseguire. Infatti siamo diretti al rifugio di Casté, dopo la Croce di Lozzole, dove faremo cena in attesa dell'ora della messa.



In cammino verso
 il rifugio di Casté




 










A sinistra: al caldo del camino e in buona compagnia l'attesa per l'ora della messa è piacevole.
A destra: la luna dietro alle nuvole rischiara il cielo sopra a Casté. Sono quasi le undici  ed è ora di muoversi.


 










Sopra a sinistra: siamo tornati alla chiesa, comincia ad arrivare la gente.
Sopra a destra: E' cominciata la messa. La chiesa è gremita.




A fianco: quattro chiacchiere 
all' uscita.



 
Poi si riparte, ognuno per la sua strada: chi verso Campergozzole, chi verso Fantino e noi verso il Monte Carnevale.  Quest'anno la messa di Pasqua l'abbiamo presa per bene, il pedometro segna 12 chilometri. Arrivederci alla festa di maggio.

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