medioevali fatti a Marradi
ricerca di Claudio Mercatali
Il complesso archivistico detto
Diplomatico, dell'Archivio di Stato di Firenze, consiste in 144.000 pergamene arrotolate,
antichissime. Comprende centinaia di fondi, ossia tante raccolte di lettere
provenienti da varie destinazioni, accumulate a partire dal 1778.
Per averne
un'idea chiara bisognerebbe frequentare l'archivio, che è una chicca per i pochi
appassionati di queste ricerche, e una noia per tutti gli altri. Perciò i
riferimenti e gli originali sono in fondo a questo articolo, e ora useremo solo
i regesti d'epoca (= i riassunti).
Riguardo a Marradi, che cosa c'è
nel Diplomatico, nel periodo 1000 - 1200? Per saperlo bisogna scorrere i "tomi
degli spogli" (i cataloghi sintetici) della Badia di Ripoli, che era il
convento nel quale venivano conservati gli atti della Badia di Santa Reparata
al Salto, o nelle Alpi, ossia della Badia del Borgo.
Eccoci al punto che ci interessa. Nel Medioevo la Badia del Borgo era il centro di potere di gran lunga più importante dell'alta valle del Lamone. I marradesi salivano dal paese per pagare ai monaci le provvigioni e i vari balzelli, oltre che per pregare. Nel chiosco si stilavano anche i contratti di vendita dei terreni e sono appunto questi i primi documenti della storia di Marradi. Leggiamo i "regesti" più belli fra quelli conservati nel Diplomatico:
6 ottobre 1025
La promessa di Guido
La promessa di Guido
I monaci della Badia si
rivolgevano ai feudatari locali per farsi difendere, in questo caso a Guido di
Modigliana. I Conti Guidi non lavoravano gratis, erano abbastanza rapaci, e di
certo avranno preteso qualche pagamento dai monaci e dai marradesi. Leggiamo:
"Promessa fatta dal Conte
Guido Guerra figlio del fu Guido Guerra a Donato abate del Monastero di
S.Reparata di difendere e salvare il Castello di Marato nelle di cui coste
esistevano tre mansi ed una casa di pertinenza di detto monastero". Rogato
da Gerardo notaro.
2 dicembre 1070 Ebulo vende il
podere ai monaci
"Ebulo del fu Bernardo dà
l'investitura a don Azio abate del Monastero di S.Reparata di tutta la terra
che egli possiede nel luogo detto Campigno, e ritira a titolo di prezzo soldi
trentaquattro di Moneta Lucchese, qual investitura per presa, in presenza di
Alberto da Tellione della Terra di Faenza".
6 marzo 1072
L'affitto
L'affitto
"Conferma di livello (=
affitto) da rinnovarsi ogni ventinove
anni alla volta di un manso di terra posto in luogo detto Rio Cavo fatto da
Guido del fu Corbulo ad Accio prete monaco ed abate del Monastero di
S.Reparata, ove fu edificata una chiesa in Alpi a Salto, la quale terra era già
stata data a livello dal predetto Corbulo al suddetto Monastero col canone di
otto moggia di lino, sette manne, tre brocche di vino, un quarto di grano
mondo, un pollo e altro".
Rogato da Adalberto notaro.
NOTA: Un manso, dal latino manère =
rimanere era un pezzo di terra di un quarto di ettaro e chi lo prendeva era
obbligato a risiedere.
23 gennaio 1084
La vendita di un pezzo di terra
La vendita di un pezzo di terra
"Vendita dell'intiera metà
di un pezzo di terra posto nel luogo detto Pianèla (?) fatta da Pietro figlio
del fu Azzo alla chiesa del Monastero di S.Reparata posto a Salto per un prezzo
di soldi tre".
Fatto in Marciano (Marciana era l'antico nome di jum Maré), giudicatura
fiorentina, rogante iovanni notaro.
25 agosto 1097
Da un frate all'altro
"Don Alberto, abate del
monastero di S.Reparata posto a Salto concede a don Placido abate del Monastero
di S.Maria posto a Crispina l'intera chiesa e oratorio di S.Eufemia posto a
Ruvina assieme alle terre, vigne e due appartenenze eccettuato la sola chiesa e
oratorio posto presso il castello detto Ruvina affinché vi fossero celebrati i
divini uffizi con l'obbligo a detto don Placido di pagare l'annua pensione di
un denaro lucchese".
Fatto nel Monastero di Crispina, Giudicatura fiorentina
Sopra: la Badia di
Crespino.
Sotto: il podere Rovina
(a S.Eufemia).
(a S.Eufemia).
Questo documento dimostra che i
monaci della Badia avevano interessi fino a S.Eufemia e oltre.
"Rovina" è un podere in collina, lungo la strada che da S. Eufemia
porta a Modigliana.
25 gennaio 1113
La vendita del castagneto
La vendita del castagneto
"Vendita di un pezzo di
terra a castagneto posto in luogo detto Rio di Pratale fatta da Donnuccio
figlio del fu Pietro col consenso di donna Ermingarda sua moglie al Monastero
di S.Reparata posto a Rio dei Salto per il prezzo di soldi quattro. Fatto a S.Lorenzo". Rogita Gerardo,
notaro.
da Castellonchi e l'abate Guido
"Ricordo di una permuta per
la quale don Lucio monaco del Monastero di S.Reparata insieme a don Guido abate
del medesimo danno ai figli del fu Mainardo da Castellonchio la terra che di là
dal fiume chiamato Alimone e ricevono in cambio dai suddetti figli di Mainardo
un'altra nel luogo detto Fulignano".
Fulignano è l'antico nome del
centro di Marradi.
22 gennaio 1126 Le promesse
"Investitura data dagli
uomini di Popullano a don Domenico abate del Monastero di S.Reparata ed ai
monaci del medesimo del loro Borgo uomini con alcune vicendevoli promesse fatte
tra loro".
Rogante Gerardo, notaro, copiò Ridulfo da Faenza, notaro.
Collazionavano Rustichello e Jacopo, notari.
23 febbraio 1157 Monte Rotondo
"Rinuncia fatta da Guido del
fu Lucio nelle mani di don Giovanni abate del Monastero di S.Reparata di tutta
la terra posta nel luogo detto Monte Rotundolo (Monte Rotondo, sopra alla
Badia).
Fatta nel chiostro del Monastero".
Monte Rotondo
(quadro di Flavio Billi)
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29 agosto 1168 Il privilegio
"Privilegio di Alessandro
papa terzo col quale ad istanza dell' abate del Monastero di S.Maria di Crispina
e dei monaci del medesimo riceve sotto la sua protezione il detto Monastero
ordinando che vivano secondo l' Ordine di san Benedetto e la Regola dei
Vallombrosani. Sottoscritta dal papa Alessandro".
Dato in Benevento per mano di Graziano, arcidiacono della Chiesa
Romana.
1 maggio 1223
La chiesa di Marzana
La chiesa di Marzana
"Vendita di un pezzo di
terra posto in iudicato (= pignorato) da Giovanni da Biforco e da Ruggero suo
figlio a don Iacopo abate del Monastero di S.Reparata nell'Alpi dell'Ordine
Vallombrosano comprante per detto monastero per il qual pezzo di terra pagò
staia dieci di grano. (Uno staio fiorentino era una misura granaria pari a
circa 25 litri).
Fatto presso la chiesa di S.Lorenzo in Marzana, rogante Martino,
notaro.
Dov'è questa chiesa? E' la chiesa
arcipretale, perché "Marzana" o "Marzanella" era la parte
del paese oltre il Lamone, verso Faenza.
E ora una chicca per gli
appassionati di paleoscrittura. Qui accanto ci sono gli originali di quattro contratti descritti prima.
Fonte: Archivio Diplomatico, tomo di spogli n°72, Badia di Ripoli, contratti
di compravendite a Marradi. Qui sotto il primo numero indica l'anno del
documento e il secondo, fra parentesi, l'immagine digitalizzata.
I documenti non evidenziati non sono stati usati in questo articolo.
Altri contratti sono in "La via del grano e del sale", di Giuseppe Matulli.
1025 (9), 1057
(10), 1070 (11), 1072 (11,12), 1084 (14), 1091 (17), 1097
(18), 1113 (19), 1123 (23), 1126
(23), 1130 (24), 1157 (32), 1167
(35), 1168 (36),1187 (41), 1196
(46), 1206 (47), 1226 (57).
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