L'energia pulita
dall' acqua del Lamone
La centrale idroelettrica di
S.Cassiano è vicino alla stazione ferroviaria. Fu costruita nel 1906 dalla famiglia
Lega di Brisighella, per fornire energia alla vicina fornace di calce e la luce
al paese. Le turbine ad asse orizzontale davano circa 100 Kw/ora, che all'epoca
era abbastanza.
Nel 1944 i Tedeschi in ritirata la minarono, ma negli anni
Cinquanta venne rimessa in funzione, per dare energia a un vicino laboratorio
di gomma che nel frattempo era stato aperto.
Nel 1986 chiuse ma nel 1994 riaprì, rinnovata, e anche oggi preleva l' acqua dal Lamone per mezzo di un canale che passa vicino a Pedrùsla, cioè al bivio della strada per Boesimo.
Nel periodo autunno inverno produce energia idroelettrica pari a 250 Kw/ora.
In media la produzione elettrica è
di un milione di Kilowattora, come risulta da un diagramma messo a disposizione
dei visitatori.
Il signor Claro Lega,
e offrì la fornitura anche alla Congregazione di Carità di Marradi, che era l'Ente che gestiva l'Ospedale
In ottobre, in occasione della Sagra della Polenta di San Cassiano, che si svolge nelle stesse domeniche della Sagra delle Castagne di Marradi, l'impianto è aperto ai visitatori.
Il posto merita senz' altro una visita.
Il canale di presa è lungo e parte molto prima di San Cassiano, da una diga sul Lamone che si vede dal Molino di Perdrùsla, cioè dalla strada che porta a Boesimo.
L'acqua scorre placida ai margini del campo lungo il Lamone, per sette - ottocento metri.
... poi arriva alla chiusa
sopra la Centrale ...
... e una condotta forzata scende ripida verso l'edificio.
Il rombo dell'acqua che entra
e muove la turbina si sente bene ...
il Sig. Palli addetto alle relazioni coi visitatori per tanti anni ha spiegato con passione ai visitatori il funzionamento dell'impianto.
Una bella lapide di ceramica spiega che tutto è risorto dalla rovina, come l'Araba Fenice, per interessamento
dei Lions di Faenza.
Chi era la Fenice di cui si parla in questa lapide?
Secondo il mito è l' uccello fantastico che rinacque dalle sue ceneri.
Per Metastasio è il simbolo della forza delle persone che amano davvero, tanto energica da far risorgere le cose che si desiderano di più.
"L'Araba Fenice, che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa".
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