Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 18 agosto 2018

1944 Sivio Corbari

La cattura e l'esecuzione
ricerca di Claudio Mercatali



Silvio Corbari nel 1944 era un ragazzo di 21 anni, partigiano spericolato e famoso in tutta la zona dell' appennino romagnolo.
Per diversi mesi la sua formazione si mosse nei monti fra Modigliana e Tredozio, effettuando tante imboscate a fascisti e Tedeschi. Il 18 agosto 1944 Corbari, insieme alla compagna Iris Versari, feritasi nel maneggiare un fucile Sten, e ai partigiani Adriano Casadei e Arturo Spazzoli fu circondato da reparti fascisti a Ca' Cornio, fra Modigliana e Tredozio. Iris Versari si suicidò dopo aver ucciso un soldato tedesco entrato in casa. Gli altri tentarono la fuga ma vennero feriti e arrestati. Furono impiccati il giorno stesso a Castrocaro e poi i corpi di Corbari e di Iris Versari furono appesi a un lampione di piazza Saffi, a Forlì, come monito per la popolazione.
Il mito di Corbari dopo questa fine drammatica crebbe ancora di più e passò oltre il ristretto ambito della cronaca locale. Ecco come racconta la sua storia il giornalista  Giorgio Vecchietti  nel quotidiano La Stampa: 










Corbari e i suoi compagni di Ca' di Cornio
 sono stati insigniti della medaglia d'oro
al valor militare alla memoria.


Iris Versari era nata a San Benedetto in Alpe, al Poggio, ossia nella parte alta del paese, dove c'è l'ingresso della chiesa del monastero. La casa è l'ultima del paese, in alto, con una lapide a ricordo sulla facciata. Quando era una ragazzina la sua famiglia si trasferì a Tredozio e lei cominciò a lavorare a Forlì, come domestica.




 






Clicca sulle immagini
per avere una comoda lettura



E ora non rimane che andare a Cà di Cornio, sui luoghi del fatto.



Si parte da Tredozio, al primo bivio dopo il paese verso Modigliana. Dobbiamo andare alla chiesa di san Valentino dove era parroco don Piazza, un prete amico dei partigiani e dei Comunisti.









La chiesa dista qualche chilometro e si può salire a piedi, però si raggiunge bene anche in auto.




Nei primi due o tre chilometri il percorso si snoda in una valletta dove c'è poco da vedere ma poi il panorama si apre.

Questi sono i monti verso ovest e il crinale là di fronte è quello di Cesata, confine fra Tredozio e Marradi.





Dopo tre quarti d'ora si arriva alla chiesa di san Valentino.






Nel muro una lapide ricorda
i fatti di cui stiamo parlando.
E' citato anche don Piazza, che per sfuggire alla cattura abbandonò la parrocchia e si unì ai partigiani.





Il parroco dopo la guerra fu trasferito a Crespino sul Lamone, dove rimase fino alla morte.
Dalla chiesa parte una comoda strada campestre che scende dolcemente. Il panorama della Romagna è incantevole.







Dopo un po' un cartello indica
che dobbiamo svoltare.














E così si arriva a Ca' di Cornio, casa museo, ben ristrutturata e aperta al pubblico nei giorni di ferragosto, nell'anniversario dello scontro.








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