in un periodico cattolico
ricerca di Claudio
Mercatali
Nell'ultimo dopoguerra la critica
letteraria rivalutò parecchio Dino Campana. Come venne giudicato dalla stampa e
dai critici letterari di cultura cattolica? Il nostro poeta nella prosa Pampa, nei Canti Orfici, dice:
Questa affermazione sembra
definitiva, quasi una bestemmia. Eppure i critici letterari delle riviste
cattoliche spesso apprezzarono Campana senza mezzi termini, per questo suo
tendere le braccia al cielo, per il suo misticismo e la mancanza assoluta di
materialismo. In lui c'era l'ateo ma anche il sentimento profondo, la ricerca,
il cuore e molto altro ancora.
Il giornalista Fabio Dalla Torre
nel 1949 scrisse un bel editoriale su Uomini
quaderno mensile di letteratura, periodico edito dalla Scuola
Tipografica Calasanziana di via Bolognese, a Firenze, e dunque curato dai Padri Scolopi. L'occhiello dell' articolo
è addirittura una quartina della Divina Commedia:
... Egli partissi
povero e vetusto
E se il mondo sapesse
il cor ch'egli ebbe
Mendicando sua vita
frusto e frusto
Assai lo loda e più lo
loderebbe
(Par. 4, 140)
dalla rivista Uomini, 1949
… scrive una delle più alte
pagine della poesia universale:
"Io
vidi dalle solitudini mistiche staccarsi una tortora e volare distesa verso le
valli immensamente aperte ..."
... la speranza di trovare in un
abbraccio un po' di pace:
"Se ne vanno per le strade - strette oscure e misteriose" finché scacciato anche dalle prostitute, "per le strade - ei cammina e via cammina - or le case son più rade - Trova l'erba e si distende - infangato come un cane: - da lontano un ubriaco - canta amore alle persiane".
"Se ne vanno per le strade - strette oscure e misteriose" finché scacciato anche dalle prostitute, "per le strade - ei cammina e via cammina - or le case son più rade - Trova l'erba e si distende - infangato come un cane: - da lontano un ubriaco - canta amore alle persiane".
Questo e altro ancora si può
leggere nel testo qui sopra.
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