Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

venerdì 22 febbraio 2019

Maria Angelica Razzi

La sorella sconosciuta
di Silvano e Serafino
ricerca di Claudio Mercatali

Perugia, la basilica di San Domenico

I frati marradesi Silvano e Serafino Razzi vissero nel Cinquecento e di loro ci sono giunti tanti scritti.
Il primo fu priore di Santa Maria degli Angioli e anche di Camaldoli. Era ben introdotto nella vita cittadina di Firenze, amico di Benedetto Varchi, di Giorgio Vasari e di Leonardo Salviati. Suo fratello Serafino era diverso da lui in tutto: predicatore, viaggiatore instancabile e appassionato di musica. Ora però ci interessa la quasi sconosciuta Maria Angelica, loro sorella, suora nel Monastero di Santa Caterina, in Piazza San Marco a Firenze. 




Traduttrice dal latino 

Costei era donna di notevoli abilità in diversi campi, come i suoi fratelli. Conosceva bene il latino e Serafino Razzi ci fa sapere che assieme a lei ha tradotto Taulero in volgare (= in italiano). Chi era Taulero?




Johannes Tauler, frate domenicano teologo e mistico, predicava l’assoluta sottomissione a Dio. Il sunto del suo pensiero è appunto nella traduzione fatta da Serafino e Maria Angelica e per saperne di più bisogna leggerla.



E’ un salto di 500 anni indietro nel tempo, perché la mistica di Taulero è del tutto estranea alla nostra odierna mentalità. Come si usava allora lo scritto espone la tesi sotto forma di dialogo fra un “dotto teologo” e un “poverello co’ i piedi fangosi” che ha trovato la via della verità ...




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Scultrice

La priora del convento di Maria Angelica si chiamava Plautilla Nelli e secondo il Vasari fu la prima pittrice fiorentina. Abile con il pennello e negli affari, assieme ad altre monache aveva creato una vera e propria “bottega artistica” dentro la clausura, e vendeva quadri e sculture a tanti committenti.



Di lei abbiamo di sicuro solo tre quadri: Un Compianto sul Cristo morto, che oggi è al museo San Marco di Firenze, una Pentecoste alla Basilica di San Domenico a Perugia e un’ Ultima Cena, al Refettorio di Santa Maria Novella di Firenze.


Maria Angelica Razzi, oltre a tradurre dal latino realizzava sculture “di terre” ossia di terracotta o gesso nella “bottega” di Plautilla. Ce lo dice ancora una volta Serafino, che la incontrava spesso. Plautilla Nelli nel 1554 dipinse la Pentecoste e la vendette alla Basilica di San Domenico di Perugia assieme a degli arredi per la Cappella della Madonna del Voto, la quarta della navata destra, costruita cento anni prima da Agostino di Duccio.


L'altare della Madonna del Voto


La Madonna con Cristo in grembo che è al centro della lunetta in alto sopra l’altare è un ornamento fatto da Maria Angelica Razzi. Ai lati dell'altare ci sono quattro statue: tre sono attribuite ad artisti del Quattrocento o del primo Cinquecento. La quarta non ha un autore certo, rappresenta un fraticello (forse il beato Nicolò da Giovinazzo, o il giovanissimo fra' Cristiano Ermanni, i due fondatori del convento) ed è possibile che sia di Maria Angelica Razzi. Se è così la suora per fare il volto potrebbe aver preso a riferimento Serafino, il suo amato fratello. Del resto lui stesso, parlando di sua sorella dice che “… realizza somiglianti figure di terra …” .



I tempi sono compatibili con questa ipotesi perché, secondo lo storico don Albino Varotti, Serafino nacque il 13 dicembre 1531 ed entrò in convento a diciotto anni e Plautilla Nelli dipinse la Pentecoste che è nell’altare di fronte nel 1554. Maria Angelica, suora dal 1552, in quegli anni fece la Madonna con Gesù in grembo e forse la statua dell’ altare.

La statua che forse è il ritratto di Serafino Razzi
giovane fraticello è questa.

Ecco quindi che nella famiglia Razzi emerge anche la figura di una donna colta, abile nel fare, che frequentava persone pratiche e attivissime. Sembra proprio che queste qualità fossero nel genoma di famiglia…

Queste suore pittrici e scultrici avevano anche un certo senso dell’ umorismo e il critico Vincenzo Fortunato Marchese (1845) ci dice che:

“ E’ tradizione che suor Plautilla, volendo studiare il nudo per la figura del Compianto sul Cristo morto, si giovasse di quello di una monaca defunta, e le altre suore celiando fossero solite dire che la Nelli in luogo di Cristi faceva Criste”.


5 commenti:

  1. Mi scusi se sono stato un po' troppo irruento con lei ma ero arrabbiato ,comunque mi faceva piacere se potevamo fare due chiacchiere in merito al libro su Giovanni taulero tradotto dalla Razzi tutto qui .

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  2. Complimenti innanzitutto per il blog molto interessante per gli appassionati di storia come me.

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  3. Di Johannes Tauler so solo quello che c'è su internet. Il Dialogo tradotto dai Razzi l'ho avuto su files da un collega (io insegno in un liceo) ma non ho l'originale. Mi interessava perché anche Serafino Razzi era un mistico in assoluto, senza compromessi, seguace di Savonarola. Questo nonostante l'apparente bonarietà che traspare dai suoi scritti.

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    1. Ma secondo lei li vale 400 dollari il il testo originale?Scusi la domanda puo' anche non rispondermi.

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  4. Non conosco per niente i prezzi dei libri antichi.

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