Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 20 gennaio 2014

1921 Arriva il cinema a Marradi (prima parte)

Le proiezioni all'aperto 
e le prime sale
Ricerca di Luisa Calderoni




La prima rappresentazione cinematografica a Marradi risale alla fine del 1912, quando il Comune rilascia un’autorizzazione per la proiezione, nella piazza del paese, di una pellicola. Si doveva trattare di un film muto, di cui non si conoscono né il titolo, né l’argomento, essendo l’invenzione del sonoro risalente al 1927.


Nel maggio 1913 viene inoltrata al Comune di Marradi una richiesta per un corso di rappresentazioni cinematografiche all’aperto, da tenersi durante la stagione estiva in Via Umberto I, con la chiusura temporanea della via dalla casa di Ottavio Ravagli.



Sopra: via Umberto I (ora via Castelnaudary) nel 1913. La strada non aveva sbocco 
e finiva al Lamone. Quindi era praticamente una piazza.



 
Già nel gennaio 1914 il Comune di Marradi risulta essersi dotato di una sala cinematografica, che esercita nei soli giorni di festa e ha la capacità di 100 posti e dimensioni di m. 10, 50 x 6,50.




 La sede di queste rappresentazioni cinematografiche è la platea del Teatro degli Animosi, come risulta dalla seguente relazione firmata dal Dott. Giuseppe Salvati, dall’Ingegner Lorenzo Fabbri e dall’Ingegner Francesco Ceroni:
  “ L’anno 1915, il giorno venti del mese di febbraio in Marradi, Noi sottoscritti Dott. Giuseppe Salvati, Commissario Prefettizio di Marradi, Ing. Francesco Ceroni ed Ing. Lorenzo Fabbri, componenti la commissione di vigilanza sui teatri ed altri locali adibiti a pubblico spettacolo, ci siamo oggi recati a visitare l’apparecchio per proiezioni cinematografiche che dovrà funzionare in questo teatro degli Animosi . L’apparecchio, già collocato nel corridoio sito dentro il primo ordine dei palchi, venne da noi attentamente esaminato ed è risultato corrispondente a tutte le prescrizioni dettate allo scopo di prevenire eventuali incidenti (…) La cabina delle proiezioni rimane separata dalla sala in cui ha accesso il pubblico, ed è perfettamente isolata a mezzo di due porte con apertura dall’interno verso l’esterno. Nulla avvi da operare nell’impianto della luce elettrica, avendo notato che venne fatto a regola d’arte e che presenta tutte le garanzie necessarie. Ciò premesso, dichiariamo che nulla osta nei riguardi della pubblica incolumità all’ospitalità del cinematografo nel locale in parola. Del che si è redatto il presente verbale che previa lettura e conferma, viene come(…) sottoscritto” Dott. Giuseppe Salvati Ing. Lorenzo Fabbri Ing. Francesco Ceroni.    
 Le condizioni di generali di stabilità e di sicurezza del teatro per spettacoli teatrali e rappresentazioni cinematografiche risulteranno adeguate anche in un successivo sopraluogo effettuato nel 1929, con l’invito a “ coprire con lamiera metallica forata il reostato esistente in cabina”

  •  Nell’anno 1915 l’Accademia degli Animosi, a nome del suo Presidente, Dottor A. Mughini, dà il via ad un corso serale di rappresentazioni cinematografiche e di varietà da tenersi nel Teatro stesso.
  •  Nel 1923 il Circolo Giovanile “ Giosuè Borsi”, a nome del suo Presidente Vincenzo Bambi, chiede al Comune di Marradi l’autorizzazione ad usare il teatrino dell’Asilo Scalini per darvi rappresentazioni cinematografiche, con l’utilizzazione di una macchina per proiezioni corrispondente alle prescrizioni di legge.
  •  Nel 1924, un tal Enrico Vanni di Giuseppe, inoltra al Comune una richiesta per aprire una sala cinematografica a Marradi, in Viale Baccarini. Dopo un certo numero di mesi, espletate tutte le pratiche, il Questore di Firenze concede il nulla osta alle seguenti condizioni:




1 "Nella gabina devono mantenersi costantemente due secchi pieni d’acqua o un estintore.
2 Venga apposta una reticella metallica in protezione del quadro delle resistenze
3 Le sedie, in numero non superiore a 187, siano fissate solidamente al pavimento."
Il locale sorgerà in uno spiazzo libero tra l’attuale palazzo della famiglia Lollini e la casa della famiglia Mauro Sartoni. Questa sala cinematografica, classificata di quarta categoria, apre due soli giorni la settimana, il sabato e la domenica e nel mese di marzo del 1929, sotto la gestione di tal Umberto Moggi di Firenze, incasserà lire 2076,20. Prenderà la generica denominazione di “ Cinematografo Marradese”.



L'edificio del cinema è quello lungo la ferrovia, in seconda fila rispetto alle case sulla strada.


Nel maggio 1929, una circolare comunale comunica, a nome del Ministro dell’Interno, che “per ragioni attinenti incolumità pubblica e igiene occorre sia prescritto assoluto divieto fumare nei teatri, nei cinematografi e in ogni altro locale di pubblico trattenimento”.



Risale al 7 ottobre 1929-VIII, una circolare inerente alla “Pubblicità da darsi alle proiezioni della films “Luce” che viene inviata sia all’Ing. Ezio Agnolozzi, Presidente dell’Accademia degli Animosi, sia a Vanni Enrico e Barigozzi Ermanno, gestori dellla sala cinematografica in viale Baccarini a Marradi. Con questa circolare i gestori cinematografici hanno “ l’obbligo di includere pellicole educative di propaganda nazionale e di cultura varia nel programma dei pubblici spettacoli cinematografici”. La circolare stabilisce inoltre “il periodo di programmazione di una stessa pellicola educativa che dovrà accompagnarsi ad una pellicola di ordinaria programmazione”.







Nell’ottobre del 1929, VIII, il cinematografo del Teatro degli Animosi risulta in gestione al Signor Gualtiero Reggiani, mentre nel 1931 il cinema di viale Baccarini, in tal periodo denominato “ CINEMA STAZIONE”, è gestito dal Sig. Gino Mughini. In occasione della visita della commissione di vigilanza nel teatro degli Animosi, che nel frattempo ha preso la denominazione di “ TEATRO della VITTORIA”, vengono prescritti i seguenti lavori di messa in sicurezza: “

  



Quello che rimane della caldaia a legna del primo impianto di riscaldamento



1 Costruire una scaletta di ferro per l’accesso nel locale ove è stato installato il calorifero,
2 Eseguire in detto locale, l’impianto di illuminazione elettrica, a fili unipolari montati su isolatori di porcellana a base alta,
3 Togliere tutto il combustibile che trovasi depositato nell’ammezzato sovrastante al calorifero e depositarlo in apposito magazzino, avvertendo che nel locale del detto calorifero potrà esservi tenuta soltanto la limitata scorta di combustibile sufficiente per una sola serata di spettacolo Questi lavori dovranno essere eseguiti avanti di entrate nella prossima stagione invernale, rimanendo stabilito che il teatro potrà intanto essere esercito ugualmente.”
 Nello stesso periodo, la commissione di vigilanza visita il “Cinema Stazione”, già Marradese e chiede che vengano fatte le seguenti modificazioni:
1 Diradare tra loro le file di seggiole in modo che tra l’una e l’altra rimanga uno spazio libero di cm.35 e fissarle più solidamente al suolo,
2 Ricollocare in opera una delle serrande metalliche della cabina, attualmente mancante,
3 Tenere continuamente accese, durante gli spettacoli, le lanterne di sicurezza, a candela stearica, sulle porte di uscita.”
 Nel sopraluogo successivo, risalente al 1932, la commissione di vigilanza richiede al gestore Enzo Mughini una serie di modifiche che verranno regolarmente messe in opera e cioè:
4 Demolire completamente l’impianto elettrico in cordoncino, costruito in cabina , per la segnalazione delle parti di spettacolo. Detto impianto dovrà essere ricostruito in fili paralleli, in tubo Bergnam e protetto da valvole di sicurezza bipolare al punto di derivazione dal quadro.
5 Ricostruire con gli stessi criteri l’impianto della lampadina aggiunta in cabina.
6 Richiudere la nuova feritoia aperta tra la cabina e la sala oppure munirla di serranda metallica come per le altre già esistenti.
7 Aggiungere altri due lumi di sicurezza alle porte di uscita del lato destro della sala."
Nonostante le modifiche apportate, la sala cinematografica della Stazione continua ad essere relegata alla quarta e ultima categoria in quanto ha incassi molto ridotti, la programmazione è fra le più scadenti, le dimensioni della sala sono molto ridotte, ( m. 4.80 x 15), può accogliere un massimo di 200 persone, l’arredamento scadente, quasi indecente e non ha poltrone ma solo seggiole.

 





Ecco alcuni titoli delle pellicole ivi rappresentate:
 1.5.1937 : Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (192 spettatori in 2 serate )
 28.11.1936: Passaporto rosso (354 spettatori in 2 serate ) 14.2.1937 : Lohengrin (196 spettatori in una serata)
28.31937 : Aldenaran (193 spettatori in 2 serate)
9.10.1937 : Nozze vagabonde (188 spettatori in 2 serate ) 16.4.1938 : Vivere (500 spettatori in 3 serate).

  
 
Le locandine del film 
che furono proiettati





Nel 1938 ulteriori modifiche e migliorie tecniche verranno apportate alla sala e alla cabina di proiezione del cinema Stazione, in cui peraltro è installato il dispositivo di sicurezza Mascarini e cioè, secondo quanto ordina il Questore:

Sicurezza Mascarini
1Togliere tutta la legna depositata nel vano sottostante alla cabina,  
2 Spostare il dispositivo di sicurezza nel punto indicato,
3 Nello spazio libero lasciato dallo spostamento della legna, applicare una leva di comando unico per le due serrande, da sostituirsi con altre di più sicuro funzionamento, per modo che con un’ unica manovra possa essere intercettata qualsiasi comunicazione tra la cabina e la sala.
Addetto alle proiezioni è Mercatali Fortunato, la cui idoneità era già stata precedentemente accertata.

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