Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 12 maggio 2012

Gli gnomi

I volti e le impronte 
degli spiriti
del bosco nei castagni
di Giuseppe Gurioli



dina - mismo (2010) di Luca Mommarelli
sferoblasto su legno di castagno


Gli gnomi, per chi ci crede, sono creature minuscole che vivono nei boschi. Con gli elfi e i folletti formano il Piccolo Popolo, cioè l'insieme degli spiritelli delle foreste, che non si fanno vedere quasi mai dagli uomini. Nel Piccolo Popolo ci sono anche gli sferoblasti, i dispettosi spiriti intrappolati nella corteccia. Aspettano che qualcuno scortecci il legno, li scopra e li liberi dalla schiavitù, ridando loro il volto che avevano.
Il mito dice che ci chiamano, anche se non li sentiamo, quando camminiamo nel bosco, perché vogliono che li scopriamo. Volete sapere come si fa a liberarli? Leggete l'articolo "Mommarelli, scultore itinerante", su questo blog, in archivio alla data 4.09.2011. 
Paracelso, un famoso medico, alchimista e astrologo del Cinquecento, fu il primo a descrivere gli gnomi, e a lui si deve il loro nome, derivato dal greco antico "gnome", spirito, o "gnomon", il conoscitore.
Paracelso sosteneva che possono spostarsi sotto terra e dentro i tronchi con la stessa facilità con cui gli uomini camminano. Inoltre, i raggi del sole avrebbero il potere di trasformare gli gnomi in pietra.
A Marradi un tempo, e a volte anche oggi, un bel divertimento per i bambini era la ricerca del volto degli gnomi nei contorcimenti dei tronchi, specialmente di castagno, un albero che per la sua longevità e forza vitale ha spesso tante irregolarità. Per vedere gli gnomi ci vuole un certo allenamento e un po' di fantasia. Facciamo un esercizio di prova con questa fotografia prima di leggere il resto dell'articolo.



Clicca sulla foto qui accanto per ingrandirla. In questo legno, in alto a sinistra, ci sono due volti di gnomi: uno con la bocca aperta e uno sotto, con la bocca a trombetta. Ce ne sono altri più difficili da vedere ... uno che urla, uno con la faccia da maiale ... e altri ancora. Non li vedi? In fondo a questo articolo ci sono le indicazioni per trovarli.


Il mito dice che gli gnomi modellano i tronchi per ricordare che cosa è successo nel bosco o chi è passato di lì. Così conservano la memoria storica della foresta. Non lo fanno per noi ma per gli altri del Piccolo Popolo e perciò i loro messaggi sono quasi sempre misteriosi. La figura umana è spesso oggetto delle loro "sculture".

 

 
A sinistra: Una mano afferra un tronco. Forse  un boscaiolo tagliò questo castagno e lo gnomo che lo abitava non voleva?


 
Clicca sulle immagini 
se le vuoi ingrandire





 
A sinistra:  Un tronco tagliato che sembra il busto di una persona seduta, 
 con le mani appoggiate sulle gambe.
A destra: il tronco di questo castagno spaccato 
sembra disegnare il contorno di una donna con un mantello.

 Però le tracce più belle sono quelle che lasciano quando scolpiscono se stessi nel legno, come si vede in queste fotografie.

 








Sopra: due gnomi spingono per raddrizzare il castagno? O per entrare dentro al legno?
A destra: Uno gnomo si sforza per uscire dal legno o per sollevare il tronco?

    

Qui accanto, a sinistra: Secondo il mito uno gnomo vive tanti secoli, ma poi anche lui muore.

Qui accanto, a destra: Gli gnomi sono creature del sottobosco, che non amano il sole. Si dice che se un raggio li colpisce all'improvviso li trasforma in pietra. Che sia successo così qui?

 


A sinistra: Uno gnomo infreddolito sta accucciato 
su un castagno.



 

LA RISPOSTA Gli gnomi da trovare, di cui si è detto all'inizio sono numerati nella fotografia qui accanto, per vederli la devi ingrandire:
1) con la bocca aperta   2) con la bocca a trombetta 3) nell'atto di urlare 4) con la faccia da maiale
Cercando bene se ne trovano molti altri.


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