La trattura della seta a Marradi
di Luisa Calderoni
di Luisa Calderoni
Interno di una filanda dell'800
“Il paese del filugello - un secolo di demografia e storia marradese” è il titolo di un saggio del dottor Massimo Montuschi scritto negli anni ’90 e presentato nella Sala Mokambo del Teatro degli Animosi di Marradi negli anni in cui ero Assessore alla Cultura. Il titolo del corposo e interessante lavoro di ricerca voleva indicare che nell’Ottocento, nel nostro paese era molto diffuso l’allevamento del baco da seta tanto da poter associare il filugello al nome di Marradi.
Nei ricordi di mia madre, che viveva nel podere detto “ La Casa” vicino a Sant’Adriano, affioravano spesso accenni a tutta l’attività legata all’allevamento del baco da seta che era di pertinenza di mia nonna Maria e un bel giorno cercai di rimettere insieme questi frammenti per ricostruire tutti gli aspetti di un’ attività andata scomparendo insieme alla civiltà contadina a partire dagli anni dell’immediato dopo guerra.
Da successive ricerche d’archivio e dalle testimonianze di anziani marradesi nell’ambito di un lavoro di ricerca realizzato in collaborazione tra la Biblioteca Comunale di Marradi e l’AUSER di Borgo San Lorenzo, è emerso un quadro molto vario e interessante del mondo dell’allevamento del baco da seta e della trattura del pregiato filo. Marradi quindi non solo paese produttore di grandi quantitativi di seta di alta qualità, ma anche territorio caratterizzato dalla presenza di numerose filande per la trattura della seta, cioè opifici in cui dai bozzoli essiccati veniva “ tratta” la seta per poi, sotto forma di matasse, essere inviata alle seterie del nord d’Italia. Attualmente ho notizie di 4 filande operanti nel territorio di Marradi:
- La Filanda di Cesare Torriani.
Carta del Regio catasto 1891
- La filanda di Renzo Bandini
Nella carta del Catasto Leopoldino (1833) la "stréda nova" non c'è, perché fu costruita qualche anno dopo. Quindi le case attuali lungo questa via, e anche l'edificio della filanda (quello al centro nella foto qui accanto) sono della metà dell'Ottocento.
- La filanda Guadagni - Nati - Vespignani
- La filanda Ravagli - Piani - Fabbroni
La filanda era nella strettoia di via Pescetti, in uno dei due edifici più ampi che si vedono qui accanto (Catasto Leopoldino del 1833) probabilmente quello lungo il fosso di Collecchio, attualmente di proprietà Cassigoli.
IL CONTRATTO PER LA FONDAZIONE
DELLA FILANDA RAVAGLI - PIANI - FABBRONI
DELLA FILANDA RAVAGLI - PIANI - FABBRONI
Oggi Diciotto giugno 18cinquantasette in Marradi
1 Per il presente atto privato fatto in triplice originale da valere e tenere come pubblico apparisca e sia noto, che gli Ill.mi Signori Evaristo del fu Francesco Piani, sacerdote Urbano del fu Lorenzo Ravagli e Carlo Antonio del fu Alessandro Maria Fabbroni, tutti possidenti domiciliati in Marradi, di loro certa scienza e libera volontà, per sé e loro eredi e successori, hanno creata e costituita con forme creano e costituiscono infra di loro una Società di Filatura e Trattura di seta da esercitarsi in questa Terra di Marradi con i capitali e condizioni e per il tempo di che in appresso.
2 I Signori Soci in primo luogo convennero e convengono che codesta Società deve cantare sotto la ditta Piani Ravagli Fabbroni, a che fatto tal nome devono impostarsi tutte le scritture, libri, registri e ogni altro recapito riguardante la Società med.ma.
3 La Società s’intenderà cominciata fino dal primo Dicembre del decorso anno 18cinquantasei e durerà per il corso di otto anni da detta epoca, cioè fino al primo dicembre 18sessantaquattro , col patto che non venendo disdetta da alcuno dei Signori Soci al più tardi del giorno Trenta Novembre di detto anno 18sessantaquattro s’intenderà confermata per altri tre anni e così successivamente di triennio in triennio finché non sarà fatta la disdetta che sopra.
Frontespizio del contratto del 18 giugno 1857 con il quale Evaristo Piani (che poi fu il primo sindaco di Marradi) il sacerdote Urbano Ravagli e Carlo Antonio Fabbroni fondarono una società per la filatura della seta.
4 La Filatura della seta si farà nella Fabbrica destinata a tal uso, di proprietà del Socio Signor Don Urbano Ravagli posta in Marradi a contatto della di lui casa in luogo detto le Volte; al quale oggetto il Signor Don Urbano Ravagli sarà tenuto e obbligato di concedere alla Società l’uso e comodo di servirsi non solamente della d.a Filanda a dodici caldaie, come si trova attualmente ridotta e costituita e con gli aumenti fattivi nell’anno presente, ma ancora di tutti i relativi macchinismi, attrezzi, e mobili di ogni specie necessari a codesta lavorazione della stessa per seccare i bozzoli, e di numero sedici stanze della sua casa contigua, che hanno servito anche per lo passato pel deposito dei bozzoli, per la piegatura del filo e per ogni altra occorrenza..
5 In correspettività di tal prestazione la Società pagherà al sudd.to signor Don Urbano Ravagli scudi romani sessantadue all’anno per titolo di pigione della Filanda e delle sedici stanze; scudi venti simili all’anno per noleggio e lacero dei macchinismi, attrezzi, mobili, e baiocchi cinquanta per ogni mille libbre di bozzoli seccati come retribuzione dell’uso della stufa.
6 Quindi le riparazioni e manutenzioni della detta Filanda, macchinismi, attrezzi, mobili e stufa saranno carico al Sig.r Don Urbano Ravagli in proprio.
7 La Società sarà in obbligo di filare ogni anno non meno di quattordicimila libbre, né più di libbre ventiquattromila di bozzoli.
8 Il denaro necessario per l’acquisto di tal genere dovrà anticiparsi dal signor Don Urbano Ravagli per la valuta di libbra mille bozzoli e dai Signori Evaristo Piani e Carlo Antonio Fabbroni, per la valuta rimanente a perfetta metà fra loro.
9 Tutti i signori Soci in diminuzione o a saldo di loro contingente di anticipazione di denaro per la compra dei bozzoli somministreranno alla società tutti quei bozzoli che raccoglieranno nei fondi di loro particolare proprietà, da valutarsi ed apprezzarsi sul ragguaglio dei prezzi ai quali si venderanno in quell’anno i bozzoli raccolti nei loro poderi dai Signori Jacopo e Carlo fratelli Torriani di Marradi, del Sig.r Carlo Scalini di detta Terra, e dalla Signora Isabella Baldi Vedova Fabbri di Popolano, e loro eredi.
10 Il contratto da questo punto in poi elenca accuratamente le funzioni dei singoli soci specificando che nel caso la quantità di bozzoli conferita alla filanda risultasse insufficiente, i bozzoli stessi saranno acquistati a Marradi o in altra Piazza.
11 Il Signor Don Urbano Ravagli si assume l’incarico di dirigere, sopraintendere e sorvegliare la filatura su dichiarata affinché sia esperita in perfetta conformità delle buone regole dell’Arte e col maggior profitto della Società…. v Lo stesso Signor Urbano Ravagli si impegna di fissare tutte le operaie ed operai necessari per la predetta lavorazione, di pagare ad essi le rispettive mercedi, di provvedere tutta la legna da ardere e quant’altro possa abbisognare ….
12 Se i bozzoli per la filatura dovranno comprarsi in altra Piazza fuori di Marradi, il Socio Signor Carlo Antonio Fabbroni sarà obbligato d’incaricarsi di codesta compra trasferendosi dove occorra per tale oggetto. Per tale incomodo…avrà diritto ad una diaria in ragione di baiocchi sessanta per ogni giorno di assenza da Marradi a titolo di indennità di spesa di vitto ed alloggio non meno che alla refusione delle altre spese vive di viaggio nella qualità in cui si saranno verificate.
13 La stessa diaria e refusione di spesa di viaggio comporteranno ad ogni socio ognora che per le bisogne della Società, come per la vendita del filo ed altre occorrenze, sarà costretto di assentarsi dalla propria dimora di Marradi. v Il Socio Signor Evaristo Piani si obbliga di pagare tutti i bozzoli contribuiti dai Soci, o comprati nella Terra di Marradi, e di tenere il registro generale di quelli e degli altri che si acquisteranno in diverse località ( …..)
14 Il Socio Signor Evaristo Piani è autorizzato a consegnare e depositare nelle mani del Sensale Signor Emanuel Bolaffi di Firenze la partita di seta in filo della Società. Ma se in progresso di tempo la Società dovesse per qualsivoglia combinazione valersi dell’opera di altro sensale, la scelta di questo nuovo sensale dovrà farsi coll’intelligenza ed approvazione ancora dei Signori Carlo Antonio Fabbroni e Don Urbano Ravagli. v E’ pure autorizzato il Socio Signor Evaristo Piani ed incaricato di tutte le trattative relative alla vendita della detta partita di seta in filo (….) La trattativa della vendita dei cosiddetti cascami viene affidata al Socio Signor Don Urbano Ravagli.
15 Subito che le predette vendite avranno avuto effetto o saranno stati riscossi i prezzi relativi, si procederà alla liquidazione generale della Trattura dell’annata. E gli utili e gli scapiti si divideranno a parti uguali cioè in ragione di un terzo per ciascun Socio. v Il Registro delle liquidazioni, bilanci e saldi della Società si terrà dal Socio Sig.r Evaristo Piani ed i conteggi tanto parziali che annuali si firmeranno dai singoli interessati affinché servano di prova in favore o contro chi occorra".
Il contratto si conclude con una lunga serie di scritture che prendono in considerazione il da farsi in caso di morte o di impedimento di uno o più dei Soci per poter proseguire l’attività nel caso in cui la trattura della seta sia in corso. Il contratto prevede anche che, in caso di cessazione dell’attività, alle donne già fissate per la lavorazione venga corrisposto un indennizzo interamente a carico della società. Seguono le firme dei tre soci. Degno di nota è il fatto che Carlo Antonio Fabbroni si firma con una "b" sola mentre in tutto il contratto il cognome ha la "b" doppia.
Fonti: Documenti dell'Archivio storico del Comune e della Biblioteca di Marradi
Complimenti per la ricerca e la chiara sintesi ampiamente documentata!
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