
Alcune invettive contro
il vescovo
di Faenza
ricerca di Claudio Mercatali
Il settimanale Il Lamone è stato il più antico periodico faentino. Mazziniano, repubblicano, anticlericale oltre modo e fuor di misura cominciò le pubblicazioni nel 1884. Nel 1898 la Curia di Faenza si attivò per fondare il settimanale Il Piccolo, in modo da contrastarlo. Nacque subito un confronto aspro fra le due testate, senza esclusione di colpi. Nel 1899 il vescovo di Faenza Gioacchino Cantagalli, soprannominato Giuvachì dall' editorialista Olindo Guerrini, stanco degli insulti scomunicò Il Lamone e denunciò Guerrini, specialmente per il sonetto Parla il Pastore che è qui di seguito.

Clicca sulle immagini
per aver
una comoda lettura

Olindo Guerrini era un appassionato ciclista.
A S.Alberto gli è stato dedicato un museo.

Siamo nel 1897 (Il Piccolo non è ancora stato fondato) e il vescovo di Faenza scomunica Il Lamone.
Argia Sbolenfi (Sbolenfoide) alias Guerrini, immagina questo dialogo surreale fra Il Lamone e il periodico cattolico L'Avvenire ...
Nel settembre 1898 il vescovo Gioacchino Cantagalli si riconobbe nella poesia "Parla il Pastore" che si vede qui accanto e denunciò Olindo Guerrini, che fu condannato per vilipendio.
Dopo la condanna Stecchetti continuò le sue invettive ...

Lo scenario è il giorno del Giudizio, nel momento in cui tutta l'umanità nuda viene chiamata da Dio nella valle di Giosafatte:
Fa gli ignudi c'è anche il vescovo
di Faenza:
Come? Colui che già faceva paura
Scagliando l'anatema e la minaccia
Era fatto con questa architettura?
Poi la polemica contro il vescovo passò, ma rimase il sentimento anticlericale.
Nel 1899 gli astronomi avevano previsto il passaggio della cometa Tempel Tuttle, che secondo alcuni avrebbe potuto provocare la fine del mondo scontrandosi con la Terra.
La gente si spaventò e molti andarono a confessarsi per essere pronti. Olindo Guerrini commentò così ...
Che interesse hanno tutte queste cose per il Blog di Marradi? Ebbene Il Lamone, come del resto Il Piccolo erano in vendita qui da noi e questa era la stampa letta dai nostri bisnonni.
Fonte: Emeroteca della Biblioteca di Faenza per gentile concessione.
Nessun commento:
Posta un commento