Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 21 agosto 2019

Il primo anno dopo l'Unità


Disordini e pasticci
a Marradi nel 1861 e 1862
Ricerca di Claudio Mercatali


Vittorio Emanuele II il 17 marzo 1861 proclamò la nascita del Regno d'Italia con un discorso al Parlamento, a Torino. Da quel giorno comincia la storia dell' Italia Unita e nel 2011 abbiamo festeggiato il 150° Anniversario.


Che cosa successe qui da noi durante il primo anno dopo l' Unità? Con le disposizioni del nuovo re fu abolita la figura del Gonfaloniere e, in attesa delle elezioni amministrative, le funzioni di Sindaco vennero svolte da un Delegato di Governo, che era un funzionario prefettizio.

Il Prefetto in uniforme

Anche la figura del Prefetto era una novità arrivata con i Piemontesi:
"Il Prefetto rappresenta il potere esecutivo in tutta la provincia; provvede alla pubblicazione ed esecuzione delle leggi; veglia sull' andamento delle Pubbliche Amministrazioni, e nell' urgenza fa i provvedimenti che crede indispensabili; sopraintende alla pubblica sicurezza, ha il diritto di disporre della forza pubblica, di richiedere la forza armata e dipende dal Ministro dell' Interno".

I Gendarmi Granducali erano stati sostituiti dai Carabinieri e soprattutto dalla Guardia Nazionale, una forza armata per reprimere il brigantaggio e la resistenza degli ultimi nostalgici del Granduca. Dai rapporti stilati dal Commesso di vigilanza e inviati al Delegato del Governo si scopre che la situazione non era per niente tranquilla:


La richiesta minacciosa

Marradi    Rapporto speciale
del Commesso di vigilanza    
Lì 16 aprile 1861

Illustrissimo signor Delegato

Giuseppe figlio di Marco Catani, possidente, dimorante in luogo detto Vossemole, cura di Badia della Valle, ha dichiarato al Tribunale di Marradi che verso le ore nove della mattina del 16 scorso si presentarono alla sua casa quattro individui a lui ignoti, di circa 20 anni, vestiti all' artigiana, armati ciascuno di pistole e fucili, i quali dichiararono al Catani di essere disertori e chiedevano quasi in piacere da mangiare e qualche quattrino per proseguire il viaggio; intimoritosi costui alle loro dichiarazioni, tutti e quattro assicurarono che non temesse di loro, fu allora che il Catani li diede del pane, vino, formaggio e una moneta da dieci paoli ciascuno, dopo che partirono ringraziandolo. Dalle indagini della Vigilanza nulla è venuto a resultare per porre in essere chi fossero i suddetti incogniti, ma però prosegue le sue investigazioni per quindi riferire in caso di favorevole risultato alla Signoria vostra Illustrissima.

Il sequestro
e il ricatto


Marradi    Rapporto speciale
del Commesso di vigilanza         
Lì,  9 giugno 1861

Illustrissimo Signor Delegato

Poco dopo le 9 antimeridiane del decorso giorno, il contadino Luigi Voltancoli dimorante al podere delle Capanne, cura di Gamogna, si presentò all'abitazione del sig. Andrea Mercatali della Badia del Borgo e piangente consegnò una lettera a lui diretta narrando che due incogniti armati di fucile a due canne e pistole si erano presentati alla sua abitazione ingiungendo al medesimo di recare immediatamente la lettera allo stesso sig. Mercatali, alla intimazione di costoro i medesimi tenevano in ostaggio la propria moglie Maria ...

Arrivano i soldati


Sotto Prefettura
di Rocca San Cassiano
Provvidenza per la pubblica  sicurezza

Al Delegato di Governo di Marradi 8 agosto 1861

Sabato mattina alle ore 10 anti meridiane giungerà costà sull' albeggiare un distaccamento di venti soldati dell' 11a Compagnia del 23° Reggimento di linea che starà in questo capoluogo e che è destinato a rimanere costà per qualche tempo all'oggetto di provvedere d'accordo con la Guardia Nazionale ed i Regi Carabinieri al ristabilimento della sicurezza pubblica. La Signoria Illustrissima è invitata a tenere gli opportuni concerti con chi occorre.




La rapina

Marradi    Rapporto straordinario
del Commesso di vigilanza    
Lì,   12 agosto 1861

Illustrissimo Signor Delegato

Il sottoscritto si affretta a prevenire la Signoria Vostra Ill.ma che erano suonate da poco le ore cinque anti meridiane di ieri 11 andante quando Antonio Mocali, ammogliato con figli, tornitore, dimorante nel popolo della Valle Acerreta in questa giurisdizione ascendeva il monte detto di Vilio, nella parrocchia di Terbana, per condursi a Tredozio venne da 5 individui incogniti armati di schioppo a due canne fermato e derubato ...

Le scritte anonime

Rapporto speciale del Commesso di Vigilanza
Marradi   Lì, 11 luglio 1862

Ill.mo Signor Delegato

Questa mattina a buonora sono state dal sottoscritto osservate in vari punti del paese diverse iscrizioni in carbone a carico del Maresciallo dei Regi Carabinieri, comandante di questo presidio, di questo tenore: Maresciallo ipocrita, codino, protettore di ladri e de' refrattari" le quali perché fossero tolte dalla vista del pubblico il sottoscritto tosto si è dato cura di prevenire il maresciallo medesimo ...

Al compimento dell'unità mancava Roma capitale, perché i Francesi nel 1861 avevano impedito alle truppe di Vittorio Emanuele di conquistare il Lazio. Per questo Giuseppe Garibaldi cercò di ripetere l'impresa dei Mille e nel 1862 sbarcò in Calabria, ma venne fermato e ferito sull'Aspromonte. L'impresa garibaldina era contro ogni convenienza politica e metteva in crisi i rapporti con la Francia. I Prefetti furono allertati perché scrivessero a tutti i comuni e a Marradi arrivò questa Circolare.

Garibaldi
Regia Prefettura di Firenze
Circolare riservata 
27 agosto 1862

Il Ministero dell' Interno ha diretto al sottoscritto il seguente dispaccio telegrafico: "Garibaldi essendo sbarcato in Calabria è più che mai necessaria la sorveglianza perché ad ogni costo sia impedita la partenza di volontari che volessero seguirlo. Se vigilare ed agire occorrendo con la più scrutolosa severità è sempre dovere imprescindibile di ogni Autorità politica, il meno che esatto adempimento di simile dovere sarebbe nelle attuali circostanze gravissima colpa della quale si ritiene fermamente che Ella saprà guardarsi, operando ove l'occasione se ne presenti con il massimo vigore e facendolo comprendere ai subalterni agenti di polizia, quando importi che non vengano meno al loro zelo sul soddisfare alle incombenze proprie del rispettivo ufficio.


Fonti Archivio storico del Comune di Marradi, filza 716, i documenti sono numerati in alto a destra. Si ringrazia l'archivista Mario Catani per l'indispensabile aiuto dato.

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