Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

venerdì 30 ottobre 2020

Un trekking a Vespignano della Collina

Un sito dove forse nacque un santo

Ricerca di Claudio Mercatali

 

Giovanni da Vespignano era un sant’uomo vissuto agli inizi del Trecento a Firenze e sepolto nella chiesa di San Pier Maggiore, nel quartiere di Santa Croce. 




Questa chiesa alla fine del Settecento fu sgomberata e demolita perché pericolante e una costola del santo fu portata a Borgo San Lorenzo prima nella chiesa di Olmi e poi a San Giovanni Maggiore, un chilometro verso Ronta, lungo la strada Faentina Vecchia che passava dietro a Panicaglia. Nel Mugello era venerato e una reliquia del suo scheletro in primavera veniva portata in processione nelle campagne.




Che cosa c’entra Marradi con tutto questo? Per arrivare a noi bisogna compiere ancora qualche giro largo.

Don Giuseppe Maria Brocchi in una memoria del 1761 si vanta di essere stato il promotore del trasporto di una costola del santo a Borgo San Lorenzo e nel documento qui accanto ci fornisce una dettagliata biografia che bisognerebbe leggere prima di andare avanti anche se questo sacerdote come scrittore è un po’ vanitoso e noiosino.



A un certo punto don Brocchi ci dice che anche il suo collega faentino don Romualdo Maria Magnani parla di Giovanni da Vespignano e lo dà nativo appunto di Vespignano, podere al confine fra Marradi e Tredozio, nella parrocchia di Cesata. Eccoci dunque ad un bivio:

 




1)      Secondo il fiorentino don Brocchi il santo nacque nel Mugello, a Vespignano, fra Borgo San Lorenzo e Vicchio, dove forse nacque Giotto.

2)      Secondo il faentino don Magnani il santo nacque nella casa padronale di Vespignano, al Passo della Collina, fra Marradi e Tredozio.









Questa seconda ipotesi è quella che ci interessa di più ed è documentata anche da Jacopo Fabroni, un notaio dell’Ottocento appassionato di storia locale, che ci fa sapere quello che è scritto qui accanto.



Anche l’abate del Settecento Giovan Battista Tondini, nativo di Tredozio, segue questa ipotesi e aggiunge che secondo le informazioni avute dalla famiglia Vespignani, proprietaria di tanti poderi là da quelle parti, fra i quali anche Vespignano, nel crinale c’era una chiesetta chiamata San Martino in Collina, nel quale il futuro santo si ritirava in preghiera.


Clicca sulle immagini

se le vuoi ingrandire




In effetti la chiesa di San Martino in Collina c’è ancora, distrutta ma riconoscibile ed è facile raggiungerla dal Passo, imboccando la cosiddetta Strada panoramica, che corre da Vespignano fino lì e prosegue verso i poderi La Collinaccia e Piangiano, fino alla chiesa di Cesata, dalla quale si può scendere ad Abeto o proseguire fino a Modigliana, sempre sul crinale. 



E’ un trekking rilassante, ottimo in primavera e in autunno. Alla Maestà di Piangiano c’è un’altra chiesina, caposaldo della processione delle Rogazioni che partiva da Cesata e tornava indietro di lì. Era il punto di ritrovo per una importante festa di settembre che richiamava tanta gente da Lutirano e da Tredozio e che ogni tanto viene ripetuta da un gruppo di appassionati del luogo.  

Lutirano visto dalla Maestà di Piangiano.



Nessun commento:

Posta un commento