Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

martedì 12 aprile 2022

Il Canto della tenebra

4a lezione di poesia
da Dino Campana
ricerca di Claudio Mercatali



Nei secoli passati le poesie si scrivevano in rima, ma alla fine dell' Ottocento questo linguaggio venne abbandonato quasi del tutto a favore del verso libero, ritenuto più espressivo e meno condizionante. Con il verso libero certe poesie potrebbero essere messe anche in prosa, ed è quello che fece Dino Campana nei suoi appunti con la lirica Il Canto della tenebra. I risultati della lirica in versi e della prosa sono questi:
 
Il Canto della tenebra (Dai Canti Orfici)

La luce del crepuscolo si attenua:
Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
Al cuore che non ama più!
Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
Sorgenti sorgenti che sanno
Sorgenti che sanno che spiriti stanno
Che spiriti stanno a ascoltare ......
Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
Ascolta: ti ha vinto la sorte:
Ma per i cuori leggeri un'altra vita è alle porte:
Non c'è di dolcezza che possa eguagliare la Morte
Più Più Più
Intendi chi ancora ti culla:
Intendi la dolce fanciulla
Che dice all'orecchio: Più Più
Ed ecco si leva e scompare
Il vento: ecco torna dal mare
Ed ecco sentiamo ansimare
Il cuore che ci amò di più!
Guardiamo: di già il paesaggio
Degli alberi e l'acque è notturno
Il fiume va via taciturno ......
Pum! mamma quell'omo lassù!




Il Canto della tenebra 
(da Taccuini abbozzi e carte varie).


La luce del crepuscolo si attenua inquieti spiriti sia dolce la tenebra al cuore che non ama più. Sorgenti sorgenti che state a cantare? Sorgenti sorgenti che abbiam da ascoltare? Sorgenti notturne che state a cantare? Più più più più. Ascolta: ti à vinto la sorte, ma per i cuori leggieri un'altra vita è alle porte. Non c'è di dolcezza che possa eguagliare la morte più più più. Intendi chi ancora ti culla. Intendi la dolce fanciulla. Che dice all'orecchio più più. Ed ecco si leva e scompare il vento, o ritorna dal mare, ed ecco sentiamo ansimare il cuore che ci amò di più. Guardiamo: e di già il paesaggio degli alberi e l'acqua è notturno: il fiume fuggì taciturno.


Dunque il poeta ci lascia scegliere? No, perché la versione pubblicata è la poesia, mentre la prosa è solo uno studio scritto nei suoi appunti.


1 commento:

  1. Grazie per questa "pillola" di approfondimento.
    Molto interessante

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