Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 18 aprile 2022

I contratti dei Marradesi nel Duecento

Le stipule dai notai 
del paese

ricerca di Claudio Mercatali


La Badia di Bagno a Ripoli, a sud di Firenze, nel Medioevo era un convento vallombrosano e lì è sepolto Ascanio Tamburini (Marradi 1580 – Ripoli 1666) che fu abate. 


Forse fu lui ad archiviare lì 52 contratti di compra vendita, affitto e altro stilati alla Badia vallombrosana del Borgo, a Marradi, nel Duecento e nel Trecento. 






La sua data di nascita è incerta: la lapide della Badia di Ripoli dice 1580 ma la lapide al cimitero di Marradi, posta dalla famiglia Tamburini dice 1642. Altre fonti danno indicazioni diverse.  Però adesso questo per noi non ha importanza.



Come si faceva un rogito a Marradi nel Duecento?

In paese c'era un notaio e bisognava rivolgersi a lui: in ogni scrittura c'è la formula d'uso … imperiali auctoritate notaius ... Sappiamo che era di Marradi perché firmava con il suo nome e quello del padre, dicendo dove era nato. L'uso del cognome cominciò solo nel Cinquecento e prima le persone firmavano con il patronimico “di” o “fu” a seconda che il padre fosse vivente o no. Per esempio la mia firma sarebbe stata Claudio fu Adelmo di Marradi. Dai contratti che ci sono giunti pare di capire che il notaio da vecchio lasciava il posto a un successore. 


Nei contratti c’è sempre il suo logo, che spesso è un disegno di fantasia curioso e artistico. E’ fatto a mano con la penna d’oca perché nei contratti di solito non si usavano i timbri. Era una garanzia di originalità e infatti in fondo ai contratti che stiamo per leggere spesso c’è scritto ego scripsi, rogai, meum signum apposi et pubblicai.

Ogni pergamena ha il cosiddetto titolo topico, ossia riporta con precisione il luogo dov’è stata scritta. Per esempio: nel chiostro della Badia di Santa Reparata nelle Alpi, o nella chiesa di San Lorenzo in Marciana, oppure “nel palazzo dove si rende ragione” o “nella casa dove si amministra il diritto”, che sono due indicazioni per dire la canonica della chiesa arcipretale o qualche palazzo dove c’era un tribunale.

Ogni contratto è accompagnato da un regesto, un riassunto, fatto da un archivista della Badia di Ripoli a fine Ottocento. Meno male, perché le pergamene originali sono in un duro latino medioevale. Ecco dunque il perché di questa ricerca antica: negli atti notarili, assieme alla definizione di quanto in oggetto ci sono sempre le descrizioni dei siti, i nomi dei posti, le regole del diritto vigente … e da tutto questo si ricavano tante notizie sulla vita in paese novecento anni orsono.


1204     2 februarius

Nei primi anni del Duecento pare che a Marradi non ci fosse ancora l’ufficio notarile, perché Jacopo abate di Crespino nel 1204 stipulò un contratto di affitto con Cristiana del fu Giovanni presso il monastero di Santa Apollinare, che è a Firenze, in centro.

Il notaio la prende un po' larga e ci dice che il trono imperiale era vacante (imperator non datum). In effetti Ottone IV venne incoronato nel 1209 e nel 1204 era re senza corona. Il papa era Innocenzo III (1198 - 1216) al secolo Lotario da Segni.


1236  8 februarius

Albertino, notaio imperiale, aveva per logo una spada. Con la sua elegante e difficile calligrafia qui stipula un contratto a livello (ossia un affitto) della durata di 29 anni fra Jacopo abate della Badia del Borgo e Matteo di Ubaldino per un campo. Nel contratto a livello si pagava un affitto in natura con prodotti agricoli o con ore lavorative secondo il mestiere dell' affittuario. Il “livello” o libello era il libretto con le condizioni concordate e ogni contraente firmava quello che rimaneva in mano all' altro.



1259
     20 aprilis


In questo contratto c'è anche l'ora della stipula. Nel medioevo si seguiva ancora la regola dell'Antica Roma, cioè il dì andava dalle sei del mattino (ora I) alle sei di sera (ora XII). 


Quindi le ore del medioevo corrispondono alle nostre diminuite di sei: per esempio il mezzogiorno è 12 - 6 = ora sesta, da cui viene la parola spagnola siesta. 
Dunque l'ora VII che si legge nelle prime righe del contratto è l'una.




1259
     7 8bre


Campora è un podere proprio al confine fra Toscana e Romagna. E un sito antichissimo sede di una Badia dell'alto medioevo, dismessa in un secolo lontano e già difficile da individuare nelle mappe del Cinquecento. 


Nella seconda metà del secolo il notaio era Giovanni da Marradi e rimase in carica per molti anni. Poi toccò a Giovanni di Bernardo, che aveva un logo molto elegante.



 


1260
     8 8bre 


Pian del Cardello è un sito poco oltre la Badia di Campora, oggi nel comune di Brisighella.










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1261
   11 maius


Questa è una concessione livellaria da rinnovare ogni sessanta anni di un bosco a Seccheta (Scheta) fatta da Iacopo abate di Santa Reparata a Toscolo da Borgo ricevente per sé e Pellegrino da Borgo. 


Fatta nel chiostro del Monastero. Rogita Giovanni da Marradi. Scheta di Voltalto è un podere nella valle di Albero, noto per un secolare castagneto e la vastità del bosco ceduo.





1270   
30 9bre


Vendita di un pezzo di terra arativa fatto in Marzana della corte di Marradi descritta né suoi confini fatta da Gandolfo e Santino suo figlio a Lapo del fu Migliorato del monastero di Santa Reparata




 comprante per sé e suoi eredi al prezzo di sette lire di buoni soldi. Fatto sulla piazza di Marradi. Giovanni da Marradi rogò.







1271
    25 8bre


Vendita di un pezzo di terra arativa in Marzana fatta da Gibbolo del fu Corso da Marradi e Viviano del fu Giovanni di Venezio compratori per sé e per i loro eredi al prezzo di lire nove di buoni soldi. Fatto in Marradi rogò Giovanni da Marradi.

La data oltre la metà del mese spesso era sottrattiva, cioè si contavano i giorni mancanti alla fine del mese. Quindi die septimo ex mancata mensis octobris che si legge all'inizio significa sette giorni prima della fine di ottobre, cioè il giorno 25. Non è poi così strano, lo facciamo anche noi con le ore: se un orologio segna le ore 10.45 si può dire che sono le dieci e tre quarti oppure le undici meno un quarto. Il contratto fu stilato a Marciana, ossia a Marradi oltre il Ponte Grande, verso Faenza (nota come jum Maré, fondo Marradi). Il nome Marciana forse deriva da Marzio, un proprietario al tempo dei Romani. Il podere Marciana fu espropriato e spianato nel 1880 per costruire la stazione ferroviaria di Marradi. Dopo un chilometro c'è anche Marcianella.


1299
     8 8bre


Il regesto è molto dettagliato e scritto nella figura accanto. Castelnuovo è una casa poderale sul crinale di fronte alla Badia del Borgo.





Le rovine mostrano una planimetria diversa dalle usuali case coloniche antiche e forse in origine era un fortilizio, un posto di osservazione per ampliare la visuale verso la valle che porta al Passo della Cavallara, che dal Castellone di Marradi non si vede. 




Il contratto di enfiteusi durava di regola 29 anni rinnovabili e l'affittuario aveva l'obbligo di effettuare dei lavori per migliorare il fondo. Roga Giovanni figlio di Bastiano di Marradi notaio con licenza dell'imperatore.






Per ampliare

Fonte delle pergamene: Archivio di Stato di Firenze, Fondo Diplomatico

Altri contratti nel blog:

24.06.2012 San Giovanni patrono di Firenze
07.12.2015 I frati di Crespino
14.03.2016 A.Tamburini Giurista e Generale dei frati di Vallombrosa
23.07.2016 Undici contratti medioevali fatti a Marradi
08.03.2018 Un trekking lungo il sentiero dei Fiorentini
25.06.2000 Il Codice di Lottieri della Tosa



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