di tre diverse costellazioni
ricerca di
Claudio Mercatali
Il Triangolo di Primavera è un asterismo,
cioè una figura geometrica formata dalle stelle Arturo, Spica e Denèbola.
L'area del Triangolo si estende quasi tutta nella costellazione della Vergine. La zona vicino a
Spica è ricca di galassie, osservabili
anche con piccoli telescopi.
ARTURO
Come
si trova: Si prende a riferimento il Grande Carro e si prolunga il timone
mantenendone la curvatura, fino ad arrivare a una stella molto evidente che vi
apparirà di un vago colore arancione, se avete dieci decimi di vista.
Arturo (alfa Bootis, in latino Arturus) è la più luminosa della costellazione di Boote e la seconda stella più brillante, dopo Sirio, fra quelle visibili nel nostro emisfero. Lo scrittore latino Igino l’Astronomo narra che il dio Dioniso insegnò a Icario (Boote) a coltivare la vite e a fare il vino. Lo offrì a dei pastori, che si ubriacarono e credendo di essere stati avvelenati lo riempirono di botte.
Arturo (alfa Bootis, in latino Arturus) è la più luminosa della costellazione di Boote e la seconda stella più brillante, dopo Sirio, fra quelle visibili nel nostro emisfero. Lo scrittore latino Igino l’Astronomo narra che il dio Dioniso insegnò a Icario (Boote) a coltivare la vite e a fare il vino. Lo offrì a dei pastori, che si ubriacarono e credendo di essere stati avvelenati lo riempirono di botte.
SPICA
Come
si trova: Si continua a prolungare il timone del Grande Carro oltre Arturo e
dopo un certo tratto si incontra una stella abbastanza visibile e bassa sull’orizzonte.
Spica (alfa Virginis o Spiga), è la più luminosa della costellazione della Vergine e la quindicesima più brillante del cielo. Dista circa 250 anni luce dal Sole,
è in realtà è un sistema binario formato da due stelle azzurre. Il suo nome indica
la spiga di grano che la Vergine
ha in mano nelle antiche rappresentazioni della costellazione. Per individuare
una figura femminile in questo insieme di stelle ci vuole una certa fantasia, ma
forse siamo noi moderni che non sappiamo vederla. I Romani la riconoscevano, i
Greci la identificavano con Persefone, gli Egizi con Iside, i Sumeri con Istar e gli Indiani con Kanya, la madre del di Krishna.
DENEBOLA
Come
si trova: Si prolungano i due fianchi del Grande Carro verso il basso finché i
due segmenti si incontrano. In questo modo si punta verso la costellazione del
Leone e si incontra la stella Regolo, che è sul petto di questo animale
immaginario piuttosto difficile da vedere. Per questo Regolo si chiama anche
Cor Leonis. Denèbola è nel punto di attacco della coda ed è la seconda stella di
questa costellazione per luminosità.
Denèbola
è abbastanza giovane avendo circa 400 milioni di anni (!) e la sua luminosità
varia un po’ ogni due ore. Il suo nome deriva dall'arabo Denèb
Alased,
"la coda del Leone” per la sua
posizione nella costellazione. In astrologia era considerata
portatrice di sfortuna.
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