alla visita pastorale
del vescovo di Faenza nel 1573
Ricerca di
Claudio Mercatali
7 maggio
Visita a Valnera. La visita pastorale cominciò ai primi di maggio, ma fu sospesa subito e rinviata a giugno per l'inclemenza del tempo.
La Visita pastorale era un evento solenne, da celebrare con una
processione e un cerimoniale particolare. Nelle settimane precedenti
i sacerdoti incaricati dal vescovo visitavano la diocesi per avvisare i parroci in
modo che tutto fosse a posto nel giorno previsto.
Avvenne
così anche nel 1573 quando il vescovo Giovan Battista Sighicelli, ormai
vecchio, inviò monsignor Ascanio Marchesini in avanscoperta in ogni chiesa della
Diocesi di Faenza per annunciare il suo arrivo e preparare l’evento. Il
sacerdote partì da Bagnacavallo e giorno dopo giorno percorse la diocesi verso
l’appennino, aiutato da don Barnaba Nicolino e altri sacerdoti, annotando lo
stato di ogni chiesa.
17 giugno
Visita a Cesata
Don
Ascanio era preciso nelle sue cose, forse anche un po’ pignolo, e ci ha
lasciato un resoconto dettagliato conservato in copia nelle Carte Rossini della
Biblioteca di Faenza. Nel giugno del 1573 i suoi collaboratori e lui stesso
percorsero tutto il Comune di Marradi e descrissero le nostre chiese.
Quante erano? Lo storico dell’ Ottocento Repetti elenca 20 parrocchie, che nel 1551 avevano il numero di abitanti riportato qui accanto, ma don Marchesini descrive anche molti altri luoghi di culto.
18 giugno
Visita a Badia della valle
e a Gamogna
19 giugno
Visita a Bulbana
e ad Abeto.
20 giugno
Visita a Cardeto e Crespino
25
giugno
Visita della Terra di Marradi, dove giunse nel tardo mattino dopo un lungo
cammino (poster iter longum).
Don Tamburini descrive la chiesa e la parrocchia con molta cura: "Chiesa
di San Lorenzo in Marradi, rettore don Bartolomeo Mariscotti di Marradi (Il
Santissimo era conservato in una bella cappella nel lato destro dell’altare
maggiore), Adest
Societas SS. Sacramentum satis frequens (la Società del Santissimo Sacramento viene
qui abbastanza di frequente).
La chiesa di cui parla don Marchesini fu demolita nel 1780 e sostituita dalla attuale perché irrimediabilmente danneggiata dal terremoto del 1661. E' mostrata qui accanto.
Tiene nove lampade accese durante le maggiori solennità, e di continuo bruciano molte candele. (Gli olii SS per il battesimo si prendevano dalla Pieve del Tho). Oltre all’altare maggiore vi erano: l’altare e cappella di San Sebastiano (per la devozione dei Fabbri) l’altare di Sant’Antonio (per la devozione dei Paganini), l’altare di San Pietro (per la devozione dei Perfetti, che erano molto poveri), l’altare dell’Annunziata (della Compagnia delle donne dell’Annunziata, con una antichissima e devota immagine) l’altare presso la porta maggiore senza titolo (per la devozione dei Guerrini) un altro altare nudo a sinistra della porta (per la devozione dei Nuti), l’altare di San Francesco (quasi spoglio, dei Mariscotti), l’altare di Santa Caterina (degli Ubaldini) ha una cappella con colonne di marmo e un’icona, l’altare di San Giuseppe, l’altare di San Girolamo (ha una cappella con le colonne, per la devozione dei Guerrini)".
Il Convento delle Domenicane occupa quasi il 20% del centro storico di Marradi. Al tempo di don Marchesini era stato appena costruito.
26 giugno
Predica e processione.
Poi nel pomeriggio visitò l’oratorio della
Societas Corporis Christi. Il Rettore di Marradi fu trovato pratico, esperto di
Lettere e di Greco e abbastanza diligente. Fu lodato ma gli fu imposto di
tenere un cappellano.
"…
Vi era a Marradi pure un monastero fabbricato di nuovo con la sua chiesa, ma
non ancora abitato dalle monache, sotto il titolo dell’Annunziata ed è qui che
dovevano poi venire quelle dette “Sore d’Affrica” di Tredozio.
27 giugno
Chiesa parrocchiale di Santa Reparata, con monastero di Vallombrosani
(La Badia). La cura parrocchiale era allora esercitata dal padre frà Clemente
de Bernardis di Firenze Priore, deputato dall’abate di detto Monastero che era
Unum de septem monasteriis fundatis a San Joanne Gualberto.
Fonte:
Rescritto delle Carte Rossini, Biblioteca Manfrediana di Faenza per gentile
concessione. Cartografia dell’Archivio di Stato di Firenze. Dizionario di
Emanuele Repetti (1820 – 1830).
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