Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

martedì 29 settembre 2020

Il senatore Gaspare Finali

Un politico dell'Ottocento
vissuto tanti anni a Marradi
ricerca di Claudio Mercatali



Gaspare Finali (Cesena 1829 – Marradi 8 novembre 1914) è stato letterato, patriota e politico. Cospiratore mazziniano, sfuggì alla polizia austriaca (1855) e riparò nella Romagna Toscana (qui da noi). Nel 1859 fu eletto deputato all' Assemblea delle Romagne, poi al Parlamento del Regno di Sardegna. Fu ministro dell' Agricoltura, Industria e Commercio nel 2° governo Minghetti dal 1873 al 76, ai Lavori Pubblici nel 2°governo Crispi, e al Tesoro nel governo Saracco. Fu presidente della Corte dei Conti. Venne nominato senatore nel 1872 ed è stato vice presidente del Senato; nel 1893 fu a capo della Commissione d'inchiesta sullo scandalo della Banca Romana. 


Tradusse le commedie di Plauto ( un autore latino del III Secolo a.C), scrisse un volume di ricordi politici e monografie sul Risorgimento, di cui una qui di seguito. Da lui ha preso nome una zona di Cesena (Case Finali), città del quale è stato sindaco nel 1892. 

Visse gli ultimi anni a Gruffieto, tra Palazzuolo sul Senio e Marradi e anche alla villa Ersilia. Infatti aveva sposato Enrichetta Ravagli, sorella di Ersilia.

In questa foto Enrichetta è la signora in nero che gli siede accanto. Ersilia è dietro di lui, vestita di bianco e il ragazzo alla sua destra è il futuro ingegnere Ezio Agnolozzi. Accanto a lui, con il baffi, c'è il dottor Visani Scozzi, medico dell' ospedale di Marradi. secondo marito di Ersilia. 



L'ingegner Agnolozzi che considerava il senatore come suo secondo padre, donò la sua biblioteca personale alla Biblioteca malatestiana di Cesena. Trascorse gli ultimi anni nell'ospedale di Marradi al quale donò la Villa Ersilia alla sua morte.




Gli altri sono i parenti delle famiglie Tolone, Andreani, Agnolozzi e Fabroni. L'entourage del senatore era un circolo della Marradi bene del primo Novecento.




Il senatore era un repubblicano storico, di spirito anticlericale, come si può capire leggendo il testo di un suo discorso sul matrimonio civile riportato qui accanto. Il periodico Il Cittadino era un foglio che si stampava a Cesena in quegli anni. 





Pur non avendo nessun incarico amministrativo qui in paese si interessò più volte delle vicende di Marradi, specialmente per quanto riguarda la Banca di Credito e Sconto, che aveva sede dove ora c'è Banca Intesa.





Nel 1914 la stampa locale, romagnola e toscana diede ampio risalto alla sua morte e da questi articoli si possono ricavare altri aspetti della sua biografia.

Gli abbiamo intitolato una via qui nel capoluogo, dall' imbocco del viale della stazione ferroviaria fino al passaggio a livello.



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Scrisse molto, come storico e come traduttore. Questa che segue è la cronaca delle Guerre di Indipendenza così come avvennero in Romagna, piena di umori e di tumulti ma senza battaglie perché gli eserciti Franco Piemontesi e Austriaci si affrontarono in Lombardia. A quasi tutti gli episodi narrati partecipò lui stesso, patriota e protagonista dei moti risorgimentali.



Dopo la battaglia di Magenta, a metà giugno del 1859 gli Austriaci abbandonarono Bologna e si formò un governo provvisorio per sostituire il decaduto Stato Pontificio. Le città della Romagna una alla volta fecero altrettanto.


Anche a Perugia successe la stessa cosa, però la reazione del papato fu dura e l'esercito pontificio stroncò la rivolta.


In Romagna i Pontifici non riuscirono a riprendere il controllo delle città e i Comitati Cittadini formarono le liste per l'elezione dei Rappresentanti del Popolo all'Assemblea delle Romagne.


Si decise di assegnare un Rappresentante ogni 8000 abitanti. Erano i giorni dell'entusiasmo e dell'emozione.



... nel primo giorno di settembre i Rappresentanti appena eletti erano tutti convenuti a Bologna ...


Da qui in poi Gaspare Finali descrive la Prima Guerra di Indipendenza, persa nel 1848 - 49












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