Alla ricerca
di un eremo
perduto
ricerca di Claudio Mercatali
L'Alpe di S.Benedetto è un tratto dell'
appennino che comprende anche la fascia più elevata del comune di Marradi. La
cartina a fianco chiarirà più delle parole.
Il nome venne dato perché qui
nell' Alto Medioevo, vicino all' anno Mille, furono fondati eremi e monasteri.
Gamogna, Badia della Valle e la
Badia di S.Reparata al Salto sono fra i più noti e sono disposti a triangolo
proprio in mezzo al comune di Marradi. C'è poi il Monastero di S.Benedetto in
Alpe, che addirittura dà nome al paese in cui sorge. C'era anche una leggendaria comunità a Biforco, di riferimento per gli eremiti che vivevano
in spelonche sparse nelle alte valli del Campigno e del
Lamone.
Ora ci interessa proprio questa,
di cui si è persa ogni traccia. L'indagine sui documenti antichi non è facile
perché il nome Biforco si ritrova in località diverse. C'è via del Biforco
anche a S.Benedetto in Alpe che appunto è alla biforcazione del fiume
Montone nei rii Troncalosso e Acquacheta, proprio come Biforco di Marradi rispetto alle
valli di Campigno e del Lamone. Per giunta ambedue erano sedi di comunità benedettine che seguivano la Regola di San Romualdo.
Lo schedario Rossini della Biblioteca di Faenza è un vasto archivio di notizie storiche.
Dunque il nome di per sé non
permette di distinguere l'uno dall' altro se non c'è qualche altra
indicazione. Così nello Schedario Rossini della Biblioteca di Faenza sono
citati entrambi i "Biforchi" e il geografo Emanuele Repetti nel suo
Dizionario del 1833 cita perentorio solo il monastero di S.Benedetto in Alpe,
ma con date di fondazione che sono forse più attinenti alla comunità dei monaci di Biforco di
Marradi.
Il Dizionario di Emanuele Repetti è la fonte più importante per la storia e la geografia dei comuni che fecero parte del Granducato di Toscana. Però in questo caso è di poco aiuto.
In più c'è da considerare anche
il paesino di Corezzo di Biforco del Casentino, vicino a La Verna, dove c'era un antico monastero.
Per venire a capo della questione
conviene fare riferimento ai settecenteschi Annali Camaldolesi di Giovanni Benedetto Mittarelli. Forse anche
l'abate Mittarelli aveva dei dubbi, perché nei suoi Annales si pone la domanda:
Ubi Bifurci locus? (Dov'è Biforco?) e lo identifica così:
Clicca sulle immagini
"Biforco è nei monti del Dominio Fiorentino verso Faenza, posto
tra il castello di Marradi e l'abbazia di S.Maria di Crespino, dove c'è un
monastero dedicato a S.Benedetto, chiamato anche di S.Benedetto in Alpe, da non
confondere assolutamente con un altro monastero della Santissima Trinità o di
S.Benedetto in Alpe, perché si trova in vetta ai monti del Casentino, non
lontano dal Pratomagno …"
" ... In Biforco Romualdo fondò il monastero o l'eremo nel 986
(Grandius nelle sue tavole cronologiche stima 987) al tempo dell'edificazione
di S.Michele in Verghereto".
E quindi ci siamo:
... prima
dell'anno Mille a Biforco di Marradi fu fondato un eremo secondo la regola di
San Romualdo, che è in sostanza quella dei frati camaldolesi.
L'abate Mittarelli
annota anche che un certo eremita Pietro da Biforco ospitò San Romualdo presso di
sé:
"... Adnotabimus infra Petrum Bifurcensem eremitam appellari a
Damiano Romualdi discipulum, statim ac Romualdus Bifurcum se recepit. Sed de
hoc monasterio plura in annis subsequentibus dicemus.
(Annotiamo da San Damiano
fra le altre cose un eremita chiamato Pietro di Biforco, discepolo di Romualdo,
ospitò senza indugio a Biforco presso di sé Romualdo. Ma di questo monastero
diremo più cose negli anni a venire ..").
Chi era Petrus Bifurcenses?
Per
sapere qualcos' altro di lui bisogna seguire il consiglio del Mittarelli, che ci
rimanda agli scritti del suo contemporaneo Romualdo Maria Magnani, prete
faentino, che descrive l'eremita Pietro così:
" ... era questi, come dissi, nativo di quel contorno; e
fabbricossi in Biforco una piccola celletta larga quattro braccia ad imitazione
di quella antica di S.Ilarione.
Quivi menando una vita eremitica e solitaria
era da tutti tenuto e stimato per uomo grave e da bene.
Era d'un incredibile
astinenza facendosi soltanto di pochi legumi tramontato il sole ..."
Don Magnani scriveva in italiano
ed è piacevole da leggere, al contrario dell' erudito Mittarelli e chi
vuole può approfondire leggendo qui sopra.
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