La corrispondenza
del poeta
dalla Svizzera
ricerca di Claudio Mercatali
Ginevra, la città vecchia
Siamo a Ginevra, nel primavera
del 1915. La stagione della poesia alta è già passata nella vita di Dino
Campana e il poeta è emigrato in Svizzera alla ricerca di miglior sorte. Però
ci sono delle difficoltà perché qui le occasioni di lavoro sono molte per gli
operai ma poche per i poeti. Dino si arrangia con le traduzioni e mangia alla
mensa dei poveri. Lasciamo che sia lui a raccontare la sua condizione ...
via Colletta 10 Firenze
Ritrovo oggi tra i miei stracci un 80 pagine di traduzione di The
problem of philosophie di Russel unitamente al libro. Non so se ciò potrà
esserle ancora utile, in ogni caso io seguiterò a tradurre. La prego di
avvisarmi se non ha più bisogno della traduzione. Non conosco, non ricordo più
le sue idee riguardo alla correttezza verso i nemici, pure son quasi certo che
sono le mie, e spero che non le sembreranno troppo antiquate.
Sono contento di notificarle il mio desiderio di finire la traduzione.
Sono completamente all'oscuro dei rinnovamenti ultimi che hanno portato in
Italia e gradirei un numero della Voce, per conformarmi, in caso, a lo stile in
uso ora.
Beati loro che vivono nel paese dei terremoti! Qua tutto continua ad
andare per il peggio. Salutando unitamente tutti gli innovatori fiorentini sono
Dino Campana
A Renato Serra
Biblioteca comunale Cesena
Egregio signore,
visto l'esito infelice che ho avuto nelle mie relazioni coi fiorentini
spero miglior fortuna dalla mia razza che io riconosco solamente nella
rappresentazione di giovani come lei e come me. Avevo perso completamente la
voglia di scrivere ma come era da aspettarsi la vado riacquistando. Però è
impossibile che lei abbia un'idea delle condizioni in cui vivo e ho vissuto.
Quà cercavo un'occupazione ma detestano come una mostruosità un italiano che non
è un ilota. La Dante Alighieri mi manda a mangiare la zuppa quotidiana dell'opera Bonomelli. Dunque, egregio
signore, mi scriva qualcosa. Io non ho nessunissima conoscenza in Italia fuori
dei fiorentini che non mi squadrano, e se Lei vorrà darmi l'indirizzo di
qualche giornale che paghi un po', o propormi un lavoro qualsiasi (di
traduzione p.es. , conosco le lingue meno il russo) le sarò gratissimo. Non
creda a nulla di quanto le avranno detto, se vuole mi interroghi risponderò francamente.
Sono con viva e vera stima
Dino Campana
Renato Serra, scrittore di Cesena,
coetaneo di Campana, studiò al Regio liceo ginnasio di quella città. Era
così bravo che finì gli studi a 16 anni, diplomato con il massimo dei voti,
si dice senza sostenere nemmeno l'esame. Conobbe Dino Campana a Firenze, alla
redazione della Voce.
Morì in guerra il 20 luglio 1915,
tre mesi dopo aver ricevuto questa lettera.
La Società Dante Alighieri di
Ginevra, fondata nel 1906 aveva il compito di assistere i nostri emigranti in
difficoltà. L'Opera Bonomelli, un' altra associazione caritatevole, gestiva un
asilo, un orfanatrofio e una cucina popolare, cioè una mensa per gli emigranti
poveri.
Dino Campana lavorava come
operaio a ore al Comitato delle Società Italiane, ente di assistenza agli
emigranti, ma venne licenziato il 6 maggio 1915. Secondo le notizie dello
studioso Franco Mattacotta non sembra che avesse commesso qualcuna delle sue
stranezze o sfuriate e nel benservito c'è scritto "Nous avons occupé Dino
Campana et avons eté très satisfaits de son travail". Senza lavoro, rientrò
in Italia.
Insoddisfatto, agitato, tornò nel
suo rifugio cioè nei monti della Romagna Toscana, ma il sollievo fu breve ed
entrò in lite con i marradesi per l'ennesima volta. In paese era appena finita
una rivolta per il pane, con tanto di assalto al Municipio, e quasi tutti gli
uomini validi erano in partenza per il fronte ...
Marradi 4 luglio 1915
Monsieur Papini
J'en peux plus de vivre ci-haut. Ayez pitié de moi envoyez-moi à
l'étranger. Je reste encore ici à être décharné par le chacal, voila mon lot,
je n'ai pas la force d'aller jusque au bout. Je chargerai de nom, je voudrais
n'avoir jamais ouvert la bouche voilà puisque ma vie doit être ce long
assassinat.
L'homme des
bois
L'uomo dei boschi era l'epiteto
che per scherzo o scherno i letterati fiorentini gli avevano affibbiato. Le
sue condizioni generali peggiorarono finché il 25 ottobre fu
necessario ricoverarlo all' Ospedale di Marradi. E così finirono le speranze di Campana di emigrare di nuovo in Svizzera.
in The problems of
philosophy ?
Dino Campana dice di averne tradotto circa 80 pagine,
per conto di Papini, che però sono andate perse.
CHAPTER I. APPEARANCE AND REALITY
Is there any knowledge in the world which is so
certain that no reasonable man could doubt it? This question, which at first
sight might not seem difficult, is really one of the most difficult that can be
asked. When we have realized the obstacles in the way of a straightforward and
confident answer, we shall be well launched on the study of philosophy ...
In italiano: Esiste nel mondo una
conoscenza così certa che nessun uomo ragionevole possa dubitare? Sembrerebbe
una domanda facile, e invece è una delle più difficili che si possano porre.
Quando avremo capito quali ostacoli ci impediscano di dare una risposta
immediata e sicura, saremo ben innanzi nello studio della filosofia ...
Bertrand Russell (1872-1970) scrisse questa celebre introduzione alla filosofia nel 1911 e la pubblicò nel gennaio del 1912. Lo studioso Adriano Virgili ci spiega così il contenuto del libro che
Dino Campana cominciò a tradurre:
"... Nel libro I problemi della filosofia, Russell dice
che la fisica dà la conoscenza certa, contrapposta alla conoscenza vaga del
senso comune. La filosofia parte dal senso comune, ma deve elaborare i
risultati in modo scientifico per sfuggire allo scetticismo e al solipsismo
(dottrina che considera l'io del soggetto l'unica realtà esistente). In tale
processo di chiarimento Russell individua dei postulati (l'induzione, la
causalità, l'esistenza del mondo esterno e delle menti altrui, l'affidabilità
della memoria ecc.). Una prima certezza si ottiene con l'atomismo logico, descrivendo
i fatti con una frase atomica (non ulteriormente scomponibile): per esempio,
"Socrate è ateniese". Se si uniscono frasi atomiche vere si ottengono
proposizioni complesse e vere ... ".
Fonti: Società Dante Alighieri e Opera Bonomelli, Ginevra. Franco Mattacotta,
La Fiera Letteraria, IV, 31, 31 luglio 1949 pg 3
Biblioteca malatestiana di Cesena (l'immagine di R.Serra)
Gabriel Cacho Millet, Le mie lettere sono fatte per essere bruciate, 1978.
Blog della biblioteca di Marradi, La rivolta per il pane, in archivio al 12 marzo 2012.
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