di Don Pietro Valgimigli,
complice dei banditi
Estratto dal libro Facinorosi Pontifici
di Pier Luigi Farolfi
La Romagna Toscana nei secoli è stata spesso terreno favorevole
per il brigantaggio, perché i malviventi dopo le loro malefatte potevano
sfuggire alla Gendarmeria Pontificia passando il confine con il Granducato di
Toscana. La storia che ora interessa si svolge a metà dell’ Ottocento, negli
anni della crisi irreversibile dello Stato della Chiesa sotto la spinta delle
vicende del Risorgimento. Il protagonista è don Valgimigli, parroco di San
Valentino, antica chiesa sopra a Tredozio. I "facinorosi pontifici" nel linguaggio dei verbali della Gendarmeria Granducale erano i briganti (facinorosi) in fuga dallo Stato Pontificio.
Pier Luigi Farolfi, di Portico, appassionato di
storia locale, con un sapiente lavoro di ricerca durato vent’anni ha
ricostruito i fatti con i documenti, le missive delle gendarmerie, i rapporti
dei vicari granducali e decine di altri scritti ritrovati soprattutto all’Archivio
di Stato di Firenze. Dunque lasciamo che sia lui a dire:
“Chi era don Pietro Valgimigli soprannominato
don
Stiffelone? Un
giovane prete di campagna di bell' aspetto, di buona cultura e di forte
personalità, con un'attrazione fatale per il rischio, i denari e le donne
concupite e sedotte dal suo temperamento. Una vita sopra le righe vissuta sui
contrafforti appenninici della Romagna Toscana fino alla morte in luoghi
inattesi. Intorno a lui scorrono
le gesta di soggetti temibili come il Passatore, Lisagna e Lazzarino, con la loro corte di manutengoli, che
la burocrazia
leopoldina classificava come “facinorosi pontifici” e che
rappresentano, con la sua vicenda umana, il sale di questa avvincente storia”.
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per avere
una comoda lettura
… Fagotto, con tecnica collaudata, strinse una fune al collo del capofamiglia Alessandro Montaguti facendosi indicare i posti dove nascondeva il denaro e gli oggetti preziosi.
… Siamo sempre in mezzo ai ladroni e il pericolo di essere aggrediti è prossimo e immediato.
… Il cappellano don Ferdinando Fabbri abitava a Pistoglia ma era parte di tutto perché stava a San Valentino parecchio tempo e mangiava, beveva e giuocava con loro.
… Ivi giunti circa la mezzanotte Cesarino battè colla canna della schioppa in una finestra terrena; e domandato di dentro da una voce che io non conoscevo, perché non vi ero mai stato: Chi è? Cesarino rispose: Son me!
… Lazzarino riconoscendolo "per fiero e più pericoloso di lui" capì che non era conveniente "star nemico al prete" e si recò all' appuntamento stabilito per riscuotere la sua parte.
… Il 30 dicembre (1854) don Pietro rinunciò "liberamente e spontaneamente" alla parrocchia.
… L'arciprete Valgimigli, tornato da San Valentino (a Tredozio) , faceva il signore e sputtaneggiava con tutte …
… Ma le donne causarono la sua rovina perché furono utilizzate come pretesto per togliere dalla circolazione un soggetto così ingombrante per l'autorità religiosa e civile granducale.
… So che questa donna con il prete Valgimigli furono veduti da persona che me lo nomò, lungo il fiume Tramazzo fra un cespuglio in attitudine turpe …
… Questi ultimi sviluppi diedero una spinta decisiva all'affare Valgimigli. La rinuncia dell'autorità ecclesiastica a intervenire direttamente … convinse il governo ad agire.
E così don Valgimigli fu arrestato, processato a Firenze e incarcerato per un certo periodo. Espiata la pena fu inviato a Cortona (Arezzo) dove si fece ben volere. A Tredozio non tornò più.
Per approfondire:
- Pier Luigi Farolfi, Facinorosi Pontifici, Storie di briganti e manutengoli (libro di 448 pg) in consultazione alla Biblioteca comunale di Marradi.
- Nell' autunno 2018 si tenne a Palazzo Fantini (Tredozio) l'originale rappresentazione "Processo a don Valgimigli", e i filmati si possono vedere su You Tube digitando "Facinorosi Pontifici" e poi "video" oppure al link: https://www.youtube.com/playlist?list=PLBsT1_w8nyDbPaTu7OqZrUMuZRCCPmPbY
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