satellite in orbita
ricerca di Claudio Mercatali
In
orbita attorno alla Terra ci sono centinaia di satelliti artificiali, lanciati
lassù per i più svariati motivi: telecomunicazioni, meteorologia, fotografia e
scopi scientifici. C’è anche un numero imprecisato di satelliti militari,
soprattutto americani e russi. Sono quasi tutti di piccole dimensioni, con
diametri di un metro o poco più se si considerano anche i loro pannelli solari,
che sono distesi attorno al corpo del satellite propriamente detto.
Come
tutti i meccanismi hanno un certo numero di ore di funzionamento dopo di che si
guastano, vengono abbandonati e sostituiti con un apparecchio nuovo. Così,
senza guida, girano attorno alla Terra per un tempo imprecisato, anche per anni
e poi vanno fuori orbita e in genere ricadono. Gli esperti ci rassicurano e
spiegano che non arrivano quasi mai al suolo ma si incendiano per attrito
quando entrano nell’atmosfera e lasciano una scia tipo stella cadente.
In
orbita c’è anche una quantità di altre cose: pezzi di missile, serbatoi vuoti
di razzi a più stadi, rottami di satelliti militari distrutti dai nemici negli
anni della Guerra Fredda (ma alla zitta anche oggi). Molti
di questi oggetti sono visibili come puntini bianchi, non intermittenti, perché
il loro rivestimento riflette bene la luce del Sole e li fa brillare. Non è una
osservazione difficile, però richiede una certa pazienza: bisogna stare a naso
in su, in una notte con poca luna, finché non si vede un puntino che si muove
in linea retta …
Adesso
ci interessa il satellite artificiale più importante, che è la Stazione
Spaziale Internazionale ISS (International Space Station), nata dalla
collaborazione fra cinque agenzie spaziali, la canadese (CSA), l'europea (ESA),
la giapponese (JAXA - già NASDA), l'agenzia russa (RKA) e quella statunitense
(NASA).
Venne
messa in orbita un pezzo alla volta, a partire da 1998 ed è sempre abitata da
un equipaggio di astronauti, che si danno il cambio. Grande come un campo da
calcio la ISS ha quasi sempre una visibilità simile a quella di un pianeta o di
una stella molto luminosa. Gira a 27.600 Km/h, velocità normale lassù e compie
15 – 16 orbite al giorno, il che significa che passa circa ogni 90 minuti.
Eccoci
al punto che interessa: come si fa ad osservare la ISS? L’orbita varia ad ogni
giro e non è circolare ma sinusoidale, come si vede qui accanto. Quindi non si può scrutare una precisa parte del cielo ma occorre un
tabulato con gli orari e le coordinate, come questo qui sopra. Poi non rimane che
puntare la sveglia …
Nel
caso più fortunato si vede la ISS passare e scemare di luminosità prima di
arrivare ai monti di fronte: questo avviene perché in quell’orbita il satellite
incontra il cono d’ombra della Terra e il Sole non la illumina più. Il cielo di
Marradi si presta bene per osservare la ISS: se il tabulato con gli orari
riporta una direzione SE o SW vi serve il cielo libero verso sud e quindi
dovete uscire dal paese dalla parte di Faenza: la zona di Casa Carloni va già
bene. Se invece c’è l’indicazione NE o NW potete salire alla Colombaia. Serve
un’orbita con un’altezza di almeno 20° sull’orizzonte, sennò il profilo dei
monti copre il passaggio.
Il 22 luglio potrebbe essere una notte ottima: c'è un passaggio alle 21.25 con un margine di errore di qualche minuto, l 'altezza al culmine è di 49° nel cielo a NNW e una luminosità di - 2.7 che è quella di un pianeta ben visibile.
Il 22 luglio potrebbe essere una notte ottima: c'è un passaggio alle 21.25 con un margine di errore di qualche minuto, l 'altezza al culmine è di 49° nel cielo a NNW e una luminosità di - 2.7 che è quella di un pianeta ben visibile.
In Italia le notizie che riguardano lo Spazio hanno uno scarso rilievo, anche quando siamo direttamente coinvolti. Quasi nessuno sa che sull’ ISS hanno soggiornato anche cinque astronauti italiani: Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori, Luca Parmitano e nel 2014 Samantha Cristoforetti , che si vede qui accanto. Il 20 luglio scorso, per ricordare il cinquantesimo anno dalla Conquista della luna è partito dal cosmodromo russo di Baikonur l'ennesimo equipaggio, del quale fa parte di nuovo Luca Parmitano.
Per
altre informazioni:
1) Digita su internet “Come osservare la Stazione
Spaziale”.
2)
sito: www Denebofficial.com
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