Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 14 settembre 2019

25 marzo 1892 Un grave fatto di sangue a Marradi

Degenera una rissa fra paesani
e operai della ferrovia
ricerca di Claudio Mercatali


Negli anni dal 1885 al 1892 i lavori per la costruzione della ferrovia faentina fecero arrivare a Marradi un gran numero di operai. Il paese era in pieno fervore per la presenza di tutta questa gente e naturalmente non mancavano i problemi, perché queste presenze sconvolsero le tranquille abitudini e provocarono molte tensioni.


Si toccò il culmine nel 1892, quando i lavori del tratto Marradi - Crespino erano ormai al termine. Lungo i dieci chilometri che separano questi due paesi erano alloggiati duemila o tremila operai, nelle baracche dei cantieri e soprattutto presso le case coloniche.



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Ogni tanto gli operai scendevano in paese e nel gran via vai non è difficile immaginare le tensioni e le liti che scoppiavano. I duri turni di lavoro e la certezza che i lavori ormai erano alla fine e si avvicinava il momento del licenziamento contribuivano a innervosire le persone.


Alla fine avvenne il fatto grave. In un primo momento le autorità chiesero alla stampa di riportare la notizia senza darle rilievo, per evitare altre tensioni. Però la voce si era diffusa in tutto il Mugello e, come capita in questi casi, la mancanza di notizie certe aveva contribuito ad ingigantire il fatto, che già di per sé era gravissimo. 

 
Allora le autorità, constatato che l'intento aveva sortito l'effetto contrario, invitarono i periodici locali a fornire il racconto dettagliato di quanto era successo.  Il Messagero del Mugello inviò un corrispondente a Marradi, che scrisse l'articolo qui sopra. Leggiamolo. 
 






I Carabinieri arrestarono Giuseppe Pazzi e Giuseppe Bandini, due biforchesi che si ritenevano implicati nel fatto, ma apparve subito evidente che le persone coinvolte erano molte di più e in pratica era successo un mezzo tumulto. Uno dei tre uccisi era Ernesto Chiarini di Biforco, che fu sepolto a Cardeto con qualche apprensione delle autorità, come si legge nell' articolo della Nazione che è qui sopra. Gli animi dopo il funerale non si placarono e la notizia dei fatti di Marradi ebbe un'eco anche nella stampa nazionale.
 






Il deputato del nostro collegio, l'on. Brunicardi fece addirittura un' interrogazione al Ministro dell' Interno, per sapere quali misure si intendevano prendere per garantire l'ordine pubblico a Marradi. Ecco qui sopra come riporta la notizia un giornale piemontese. Poi piano piano si tornò alla normalità. Nell'aprile 1893 la ferrovia fu ultimata e inaugurata. Tutti gli operai se ne andarono e si perse la memoria di questo fatto.

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