Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

martedì 24 novembre 2020

1781 Le Cronache e le relazioni sul terremoto in Romagna


Resoconti, impressioni
 e umori sui fatti
Ricerca di Claudio Mercatali



Avere una descrizione  e valutare le conseguenze di un sisma antico è un lavoro interessante e difficile, ma per me che sono un geologo è quasi irresistibile. Per le scosse della primavera 1781 che sconquassarono Faenza e la tutta la media collina fino a Marradi si trovano tanti documenti, ma è bene leggerli con le dovute riserve.
Le relazioni delle Autorità pontificie sono una prima fonte, però risentono delle convinzioni scientifiche di chi le compilò e delle sue impressioni durante i sopralluoghi. 


E’ il caso della relazione qui di seguito, del conte Annibale Ferniani che scrisse al sig. abate don Girolamo Ferri, professore di eloquenza all’Università di Ferrrara. Annibale era convinto che i terremoti fossero causati anche dai periodi di siccità degli anni trascorsi, cosa non vera. Però era un attento osservatore e ci dà un bel po’ di notizie. Leggiamo:




Clicca sulle immagini
per avere
una comoda lettura













Un’altra relazione fu fatta pubblicare da un prelato alla tipografia faentina Archi, una istituzione all’epoca, e descrive soprattutto gli effetti sulle chiese, le canoniche e le solennità religiose organizzate per chiedere la protezione divina. Anche qui i dettagli sui danni non mancano, però sono rimarcati quasi solo quelli sui beni ecclesiastici. In più c’è l’interessante descrizione dell’ effetto emotivo che il sisma ebbe sulla gente e anche un’interpretazione del fenomeno, del tutto diversa da quella del conte Ferniani, ma errata ancor più di quella:

Per trarre gli uomini dalla via di perdizione a quella di penitenza Iddio più volte si è servito del flagello del terremoto …

E dunque leggiamo:











Infine si può fare riferimento ad una fonte esterna, in questo caso la Gazzetta Fiorentina, che rilevò il fenomeno perché una parte del territorio colpito era nella Romagna Toscana,  Dominio del Granduca. 


Questo periodico evitò ogni commento sulla Romagna Pontificia e sottolineò che il Granduca, nella magnificenza sua, aveva concesso l’esenzione dalle tasse (mente lo Stato Pontificio non lo fece).

Le vicende umane sono così, cambiano a seconda dell'intensità con la quale vengono vissute.


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