Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 24 maggio 2023

I ponti Bailey nella valle del Lamone e del Senio

Un modo ingegnoso di costruire
dei ponti prefabbricati

ricerca di Claudio Mercatali

L'ing. Bailey studia
uno dei suoi ponti


L'ingegnere inglese Donald Bailey fu l'ideatore dei ponti che portano il suo nome. Erano fatti con travi reticolari in acciaio e piani di assi in legno, che permettevano un montaggio rapido. Furono una novità durante la Campagna d'Italia dell'estate 1944, che permise agli Alleati di avanzare fino alla Linea Gotica nonostante le sistematiche distruzioni dei Tedeschi in ritirata. Infatti le truppe di Kesselring distrussero tutti i ponti d'Italia da Perugia in poi, anche quelli secondari, e questo permise loro di non essere travolti dall' avanzata degli Anglo americani. Le eccezioni furono pochissime: il ponte romano detto di Tiberio, vicino a Rimini, fu risparmiato e soprattutto a Firenze si salvò Ponte Vecchio, dopo una serrata trattativa con il Comando germanico con la motivazione, non del tutto vera, che tanto non era idoneo al transito dei carri armati.

Anche nella valle del Lamone tutti i ponti furono minati e all'arrivo degli Alleati subito sostituiti con i Bailey, in via provvisoria e a volte anche duratura. Poi negli anni del dopoguerra dopo le ricostruzioni furono rimossi e ora non ce ne sono più. Dov'erano?




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Queste sono foto famose, scattate da un reporter inglese 






Il Ponte Grande di Marradi ha avuto una "vita" movimentata.












Anche queste sono foto famose, scattate da reporters inglesi.










I ponti di questo tipo sono stati costruiti anche dopo la fine della guerra e si installano anche oggi se un evento naturale rende inagibile il manufatto originario.






Gli Inglesi naturalmente costruirono ponti Bailey anche nella valle del Senio e nelle altre limitrofe, ovunque ve ne fosse bisogno.




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