Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 28 maggio 2012

Pane e companatico


alla fiera della tipicità



Oggi 27 maggio a Marradi c'è la Festa del pane. La locandina dice Pane e companatico, "il pane in tutte le sue forme e i suoi utilizzi". Le vie del paese sono piene di bancherelle che offrono pani di ogni tipo.





L'ingua è un pane dell'Eritrea che si fa con il teff, un cereale molto nutriente che qui da noi non c'è. Si prepara una pastella di farina in acqua, si mescola a lungo e si cuoce, per ottenere una specie di focaccia, che si vede qui accanto, dalla quale si ricavano dei rotolini. Gli eritrei e gli etiopi sono cristiani copti e digiunano per la quaresima, come si faceva qui da noi una volta. In questo caso l'ingua si mangia con la verdura. Chi vuole saperne di più può andare al Circolo Tennis di Marradi, il 15 giugno, dove ci sarà un pranzo all' aperto di cucina multietnica, che si chiama "Parla come mangi".
 
Sempre lì si potranno assaggiare piatti e pani dominicani, di Haiti, albanesi, arabi e altro, ma un primo assaggio si può fare anche oggi nelle bancarelle.

 
Secondo la tradizione Haitiana e della Dominica il frumento e i cereali in genere si cucinano in focacce condite in vario modo, di aspetto accattivante e di sapore particolarissimo.

 
Nella cucina araba si trova una gran varietà di quelli che noi chiameremmo "stuzzichini". Questi qui accanto, se li chiamiamo con il loro nome, sono i fakass piccanti. La tradizione araba prevede quasi sempre il the, servito in bicchierini eleganti, da assaggio e con una teiera d'argento.




A Marradi c'è una buona tradizione di panificazione. I forni del paese preparano un pane molto meno salato di quello romagnolo ma non insipido come il tradizionale toscano.

Quest'anno c'è anche la novità del pane di farina di marroni.


 
 










Sopra: Il formo Quadalti, il forno Sartoni e la bancarella del forno Naldoni. 
 






In Piazza Scalelle c'è tutta la trafila della coltivazione tradizionale dei cereali, dal lavoro nella fattoria alla trebbiatura e alla cottura dal vivo.


 




 E' tutto pronto. Fra un po' ci sarà la mungitura della mucca e poi la trebbiatura del grano con la trebbiatrice Marshall, un classico delle macchine agricole d'epoca.



Per muovere i meccanismi della trebbiatrice Marshall si collegava un trattore, con una cinghia. Questo qui sopra è un super Landini del 1951, detto testacalda, perché per farlo partire bisognava accendere una fiaccola sotto la testa del motore, come si vede qui accanto. Il motore partirà quando questo signore farà fare mezzo giro alla ruota che è di fronte a lui.
 
Fra macchine agricole strane, animali della fattoria, bancarelle e assaggi di pani è arrivato il mezzogiorno. Che cosa c'è da mangiare? Un piatto a base di pane, naturalmente, come la panzanella, preparata nello stand della Pro Loco.

Che cos'è la panzanella? Per un toscano si parla dell' ovvio, perché per lui è una specie di piatto nazionale, soprattutto estivo. Per i romagnoli diremo che si tratta di pane secco rammollito in acqua per qualche ora e mescolato a pomodori maturi e da insalata tagliati fini, capperi, cipolle tritate e cetriolini. Il tutto condito con olio d'oliva in abbondanza, strizzato e impastato a mani nude e a lungo.


 

Nel pomeriggio la piazza si anima: si miete con il trattore Landini, che funziona  bene ma fuma a più non posso.




 I fornai di Marradi, tutti assieme, impastano 
e infornano la "piadina" secondo la ricetta locale.


L'impastabimbo è un gioco in cui i ragazzini possono provare a fare delle focacce, che saranno cotte lì accanto, in mezzo alla piazza. I genitori sono praticamente obbligati all'assaggio, che può andare più o meno bene.

I Maggiaioli sono 
in piena azione.
 

Una mucca paziente si lascia mungere

Forse il top è la tosatura della pecora, che è stata tranquilla e coccolata per tutta la mattina e non si aspetta questo trattamento.
Alla fine è più bruttina, però questa estate starà più fresca. 

 

Si va avanti di questo passo fino alle cinque del pomeriggio e così si fà l'ora di andare alla Chiesa delle Domenicane, dove c'è un concerto di musica sacra con musiche di Giovanni Maria Pergolesi.






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