ricerca di Claudio Mercatali
Il Passatore secondo una classica
rappresentazione (ma questo non era
il suo aspetto).
Il 7 febbraio 1850 la banda del Passatore assalì Brisighella. Verso sera i briganti attraversarono il Lamone al Ponte della Busìna (… oggi delle Terme) ed entrarono in paese di sorpresa. Erano i giorni del carnevale e all’improvviso comparvero i ladroni nella sala da ballo gremita …
Lasciamo il racconto ad Antonio Metelli (1807 – 1877) autore della Storia di Brisighella e della Val di Amone, fonte senz’altro attendibile perché era uno storico ben documentato e contemporaneo del fatto.
… Restavano ancora a dividersi gli argenti, che servivano all'uso dei deschi, dello scrivere e dell'allumare nella notte le stanze e propostovi dal Pelloni che ciascuno a voglia sua vi facesse offerta di denaro, nessuno si trovò che per prezzo e con disagio e pericolo di sé stesso volesse acquistarli, laonde ripostili nuovamente dentro un sacco li affidò in cura all'ospite ordinandogli di sotterrarli senza che per l'appresso venissero più richiesti dai malandrini, che poi andarono coi complici loro parte imprigionati, parte morti e dispersi, sicché o diventarono possessione di qualche avaro villano o rimangono ancora occulti dentro le viscere della terra per pigliar poi il nome di tesoro quando accada che per caso siano riscoperti.
La fecero franca i briganti? In questa occasione si ma le loro imprese spericolate durarono poco: il Passatore morì a Russi in uno scontro a fuoco con i gendarmi il 23 marzo 1851, alcuni dei suoi furono presi dopo poco, processati per direttissima e fucilati nel maggio 1852. Giuseppe Afflitti, detto il Lazzarino, continuò per qualche anno le sue scorribande e fu arrestato dai gendarmi del Granduca il 16 gennaio 1857 vicino a Santa Sofia, nella Romagna Toscana.
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… Restavano ancora a dividersi gli argenti, che servivano all'uso dei deschi, dello scrivere e dell'allumare nella notte le stanze e propostovi dal Pelloni che ciascuno a voglia sua vi facesse offerta di denaro, nessuno si trovò che per prezzo e con disagio e pericolo di sé stesso volesse acquistarli, laonde ripostili nuovamente dentro un sacco li affidò in cura all'ospite ordinandogli di sotterrarli senza che per l'appresso venissero più richiesti dai malandrini, che poi andarono coi complici loro parte imprigionati, parte morti e dispersi, sicché o diventarono possessione di qualche avaro villano o rimangono ancora occulti dentro le viscere della terra per pigliar poi il nome di tesoro quando accada che per caso siano riscoperti.
Ma dov'è Prato di Sopra dove i banditi si spartirono la refurtiva?
Nella toponomastica di Modigliana non c'è nessuna villa con questo nome, in compenso nel comune di Marradi vicino al confine con la Romagna c'è Pian di Sopra, che oggi è un agriturismo molto frequentato in primavera e lì accanto c'è Pian di Sotto, che a metà Ottocento era della famiglia Bandini. A 1 km, sopra San Cassiano, proprio al confine con lo Stato Pontificio c'è il Monte del Tesoro …
Nella toponomastica di Modigliana non c'è nessuna villa con questo nome, in compenso nel comune di Marradi vicino al confine con la Romagna c'è Pian di Sopra, che oggi è un agriturismo molto frequentato in primavera e lì accanto c'è Pian di Sotto, che a metà Ottocento era della famiglia Bandini. A 1 km, sopra San Cassiano, proprio al confine con lo Stato Pontificio c'è il Monte del Tesoro …
Insomma in questa zona ci può essere del lavoro per gli appassionati di ricerche con il metal detector.
Per approfondire sul brigantaggio: cerca sul blog "La banda Buriga" e "Facinorosi pontifici". Digita questi titoli nella casella in alto a destra nella copertina del sito.
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